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Vuoi guidare il tuo gruppo verso grandi traguardi? Diventa il leader che avresti sempre voluto avere! 

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Nonostante ci siano un’infinità di libri, manuali e video che spieghino cosa sia la leadership e come si faccia ad ottenerla, sembra che i consigli per diventare un vero leader non siano mai sufficienti…

Ne sa qualcosa Giuseppe Arata, dirigente del gruppo OSM Medical, società di consulenza che aiuta i titolari degli studi medici a trasformarsi da professionisti del loro settore, in veri e propri imprenditori. È inoltre autore del libro, GESTIONE DEL PERSONALE PER MANAGER E IMPRENDITORI, edito da Engage Editore disponibile da qualche settimana in tutte le librerie online. 

Leader si nasce o si diventa?

Giuseppe Arata ha dedicato la sua vita ad indagare questo argomento per riuscire ad aiutare il maggior numero di persone possibili a realizzarsi e perseguire i propri sogni. Passare dalla teoria alla pratica è come un salto quantico che i più non riescono a fare del tutto. La leadership è qualcosa che probabilmente più che capita va metabolizzata, com-presa, fatta propria. Non esiste, infatti, un leader “standard” che si possa noi tutti imitare una volta per tutte. 

Ognuno di noi se vuole davvero acquisire leadership per portare al successo un numeroso gruppo di persone deve trovare il suo stile unico e irripetibile. Ripercorrere gli errori che come manager o titolare d’azienda ha commesso nel corso della sua carriera e farne grande tesoro. Giuseppe Arata, nel suo libro, ha fatto proprio questo!

“Aiutare le persone: un sogno che mi accompagna da tempo”

“Fare l’imprenditore non era lo scopo della mia vita e nemmeno volevo essere un leader. Volevo solo  aiutare più gente possibile e non fossilizzarmi dietro un pc per il resto della mia vita. Aiutare le persone a ottenere quello che desideravano era la cosa che più riempiva il mio cuore d’orgoglio. L’unica cosa che mi accendesse davvero. In ogni gruppo in cui mi ritrovavo ad operare, il problema era lo stesso: là dove non c’era un leader, ciò che restava del gruppo era l’inisieme di chiacchiere sterili e infinite, riguardanti i disaccordi dei membri. Che spesso non trovano né sfogo, né soluzione”. 

Ma in un gruppo in cui i disaccordi non riescono ad appianarsi e in cui le riunioni si trasformano in chiacchiere sterili o peggio ancora in inutili discorsi sui massimi sistemi, come si può pretendere di aiutare gli altri? 

Come si può pensare di portare al successo qualcuno, se al vertice dell’organizzazione ciò che regna è il caos? 

La leadership è una questione di “stile”

“All’inizio della mia carriera la mia leadership era molto ‘democratica’: ognuno faceva un po’ quello che voleva. Di base essere un diplomatico e un mediatore è una mia tendenza, ma ho capito nel tempo che se non assumevo anche altre caratteristiche comportamentali in fatto di gestione delle risorse umane, presto o tardi, nei gruppi che mi ritrovavo a coordinare avrebbe vinto la totale anarchia. E con l’anarchia si va poco lontano. 

Senza rendermene davvero conto, avevo la tendenza a pensare che tutti fossero dei campioni, dei fuoriclasse, persone autonome e ambiziose che sapevano esattamente cosa e come fare per raggiungere grandi obiettivi. Ritenevo erroneamente che servissero poche dritte, ripetute poche volte per far sì che le persone vincessero, e lasciavo che ognuno trovasse il suo personale modo di ottenere i risultati. 

Ma non siamo tutti  uguali e usare lo stesso stile di leadership con ogni collaboratore e in qualunque contesto mi ha portato parecchie volte a rimanere deluso dei comportamenti altrui, nonché totalmente insoddisfatto delle performance dei team di allora. 

Dall’anarchia al pugno duro!

In reazione a questo senso di ‘fallimento’ o inadeguatezza in quanto leader, a un certo punto ho iniziato ad adottare il pugno duro. Ad ogni costo. Passai così dall’esercitare una leadership ‘democratica’ a mettere in campo una leadership squisitamente autoritaria. 

Del resto dovevo far fronte all’anarchia che io stesso avevo creato e pensavo che diventare più duro, esigente e severo sarebbe stata la carta vincente per far vincere la squadra. Come puoi ben immaginare nemmeno questo nuovo stile mi portò grandi risultati, anzi. Molte persone si spazientirono, alcuni si demotivarono, qualcuno decise di cambiare percorso di carriera. 

Dati, numeri e procedure

Sentivo di non aver ancora trovato la giusta quadra in fatto di leadership e dopo essere passato da un estremo all’altro iniziai a dar credito solo ai fatti, alle procedure, alle competenze e ai numeri. Divenni un perfetto leader “tecnico”. Questo modo di gestire il personale mi portò ad avere tanti successi, anche se nel mio gruppo si formò una grande forbice: una parte delle persone cresceva rapidamente e in modo costante, un’altra parte si fermava o addirittura peggiorava.

C’era in sostanza chi sposava completamente il mio metodo e chi invece non si ritrovava nel mio modo di fare: i primi vincevano, i secondi no. In pratica a quei tempi o mi amavi o mi odiavi. O rispettavi le mie procedure o eri fuori. Bianco o nero. 

Una realizzazione importante…

Alla fine (che te lo dico a fare?!) mi resi conto che anche questo modello non poteva essere corretto per tutti e per sempre. Finalmente dopo tanto tribolare arrivai a una conclusione: 

SE VOLEVO CREARE QUALCOSA DI GRANDE DOVEVO DIVENTARE IL LEADER CHE IO STESSO AVREI SEMPRE VOLUTO AVERE. 

Sono così approdato alla conclusione che un leader non può utilizzare soltanto un solo stile di leadership valido per ogni occasione, per ogni gruppo e/o per ogni individuo. 

Per riuscirci hai bisogno di formazione ma non solo, hai bisogno di conoscerti, di conoscere come le tue tasche i tuoi collaboratori, di sperimentare cosa significa perdere il controllo e non ottenere risultati. Devi incarnare gli insegnamenti dei tuoi errori mentre contemporaneamente rimani vigile e focalizzato sulla tua missione: portare GLI ALTRI al successo.”

Guardati allo specchio! Tu rifletti l’andamento della tua intera azienda.

Vuoi diventare un vero leader per le tue persone? 

Chiediti che leader sei stato fino ad ora…. 

Sei il leader che avresti sempre voluto avere quando ti sei immesso per la prima volta nel mondo del lavoro? 

Guardandoti allo specchio vedi gli occhi della persona che avresti sempre voluto essere? 

Se la risposta è sì, sei sulla buona strada! 

Se la risposta è no, niente panico! 

All’interno di GESTIONE DEL PERSONALE PER MANAGER E IMPRENDITORI: Diventa il leader che avresti sempre voluto avere troverai un sacco di tecniche, strategie e suggerimenti che ti aiuteranno a migliorare fin da subito come manager, titolare e leader della tua azienda. Lì scoprirai come costruire un vero Dream Team, come incentivare e motivare le tue persone per il raggiungimento di mete straordinarie.

Leggere questo libro sarà una sfida: dovrai metterti alla prova, riconoscere gli errori che hai commesso, ritrovare il tuo vero stile, comprendere a pieno quello che fa di te la meravigliosa persona che sei! 

Essere un leader è una grande e stupenda responsabilità: diventa il leader che avresti sempre voluto avere! 

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Claudia Bosi

Editor e Ghost Writer per Engage Editore. Dopo anni di studi di Filosofia sono approdata nel mondo del lavoro e sono riuscita a fare di un dono la mia professione, grazie al contributo di persone illuminate capaci di vedere oltre un semplice curriculum. Io amo le storie delle persone, indago fra sogni ed esperienze vissute. Penso che la scrittura e la lettura siano armi potentissime che l'essere umano ha a disposizione. Le cose essenziali per crescere, comunicare, apprendere e ricordare. In quest'arte c'è la vita e il senso di ogni grande sviluppo e scoperta, è lo specchio dell'anima che riflette l'umanità tutta. Con le parole scritte si rivoluziona il mondo, ci si apre agli altri, si scopre qualcosa di sé, si lascia una traccia indelebile da qui all'eternità.

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