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Il Rosa è da “femminucce?” Chiedilo a Elsa Schiaparelli…
- Claudia Bosi
- 10/10/2023
Il Rosa è da “femminucce?” Chiedilo a Elsa Schiaparelli…
Molti uomini ammirano le donne forti, ma non le amano. Alcune donne riescono ad essere forti e dolci allo stesso tempo, ma la maggior parte di quelle che hanno deciso di andare avanti per la loro strada hanno perso la felicità.
Elsa Schiaparelli è famosa al grande pubblico per aver dato il nome a un colore ancora in gran voga: il Rosa Schiaparelli. Un fucsia acceso, che lei stessa definirà impudente, al contempo gradevole ed energico, un colore proveniente dalla Cina e dal Perù, un rosa shocking puro e non diluito. Un colore, dunque, molto lontano da quel “rosa da femminuccia” che spesso e volentieri ancora associa le caratteristiche di idealizzata dolcezza delle donne a un colore gentile, romantico, calmo e tranquillo.
Ma chi era Elsa Schiaparelli e che cosa la sua storia può insegnarci ancora oggi?
“Schiap”, così si la chiamavano, nasce nel 1890, a Roma, precisamente vicino a San Pietro. La sua famiglia è composta da intellettuali e aristocratici, ma tutta la sua vita sarà molto diversa dalle sue coetanee provenienti dalla sua stessa classe sociale.
Fin da subito Elsa fa i conti con la sua nascita, è la secondogenita femmina, mal voluta dai suoi genitori che erano alla imperterrita ricerca di un figlio maschio. I lineamenti del suo volto sono ben lontani dall’estetica armonica e angelica che definiva la bellezza di quei tempi. Il suo volto è irregolare, spigoloso e allungato, decisamente fuori dagli schemi, come la sua personalità del resto. Schiap è la “strana” della famiglia, la”diversa” della società, una “visionaria” direi io…
A 18 anni riceve un regalo dalla sua famiglia, le viene dato un assegno cospicuo che prontamente investe tutto in abiti. Nonostante lei non avesse la benché minima idea di come si facesse a cucire un abito e non avesse nemmeno una strumentazione adeguata, Schiaparelli comincia a produrre abiti utilizzando forbici da cucina e grosse spille per poter tenere uniti i tessuti.
Le sue creazioni, proprio come il suo viso, non hanno niente a che vedere con l’armonia e lo status quo: Elsa esagera. Aveva un solo pensiero fisso in testa: voleva salvarsi dalla monotonia del salotto e dall’ipocrisia borghese. Per le sue idee d’avanguardia veniva considerata una folle.
In qualunque modo i suoi genitori cercano di “rimetterla in riga” obbligandola a studiare lettere e filosofia all’università e poi spedendola in un istituto in Svizzera. Ma uno spirito libero come il suo non teme lo spessore dei “muri”…
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Mettici la faccia!
- Claudia Bosi
- 19/09/2023
Dopo anni di lavoro come dipendente in un negozio di un famoso brand di abbigliamento, Roberta Barrasso ha deciso di mettersi in gioco, diventando una vera e propria imprenditrice digitale. Titolare di Love Wanderlust Shop, ad oggi Roberta conta una community di ben 38,1 Mila follower di clienti fidelizzate che non vedono l’ora di vederla con i suoi nuovi capi addosso, trepidanti di conoscere i suoi consigli di acquisto, ma non solo…
Ogni giorno, infatti, Roberta accompagna le giornate di moltissime sue clienti tra post, stories e reel indossando personalmente i capi che propone online, abbinandoli tra loro secondo il suo gusto e la sua sensibilità, ma fa anche tanto altro. Mentre di vestiti e di moda, Roberta parla di lei, delle sue emozioni, delle sue esperienze, delle avventure che vive giornalmente e delle sfide che di volta in volta si prefigge di superare.
Questo in fondo è ciò che la contraddistingue dagli altri, ciò che l’ha portata a vincere come imprenditrice digitale vendendo quasi e esclusivamente i suoi prodotti su instagram. Anche se Roberta partecipa a eventi e fiere del suo settore, l’80% del suo fatturato proviene dal lavoro quotidiano sui social network. Un risultato straordinario, che a molte di noi non può che suscitare grande stima e interesse.
Ho deciso dunque di intervistarla per comprendere meglio quali siano state le azioni vincenti che Roberta ha messo in campo per costruire una community così affiatata e fidelizzata in questi anni.
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Ri-Scopri la leader che è in te: come ottenere leadership sfruttando le proprie abilità “femminili”
- Claudia Bosi
- 12/09/2023
Spesso viene fatto notare che le donne in posizioni di comando assumono atteggiamenti “maschili”. Ne ho parlato anche io diverse volte in questa rubrica, raccontandoti la storia imprenditoriale di tante grandi donne. Tra loro c’è stata chi mi ha confidato di essersi ritrovata a cambiare il proprio linguaggio, di alzare la voce, di aver indurito i propri modi di fare con le persone. Tutti questi atteggiamenti non hanno fatto altro che portarle a sentirsi in squilibrio, a non essere così efficaci come avrebbero pensato, e ad avere, al contrario, sperimentato malessere interiore: non si riconoscevano nei loro stessi atteggiamenti!
Passare per una leadership “maschile” sembra dunque una costante di tante donne che ricoprono ruoli al vertice di un’azienda. Ma è davvero un pattern obbligato? E se sì, come possiamo fare per evitarlo? Come possiamo evitare di ritrovarci nei panni di qualcun altro e indossare direttamente i nostri, quelli che ci stanno meglio e ci fanno ottenere risultati migliori?
Ne ho parlato qualche tempo fa con un’altra straordinaria donna: Anna Catanzaro.
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“Se vuoi vivere una vita da favola devi essere disposta ad entrare nel bosco!”
- Claudia Bosi
- 22/08/2023
nche le principesse delle favole, prima di arrivare a vivere la vita dei loro sogni devono imbattersi in dure prove. Devono rendersi conto che non tutto è come appare e che per vincere è necessario lottare, rischiare, prendere decisioni difficili. Devono essere disposte ad addentrarsi nei pericoli del bosco.
Laura nel “bosco” ci entrata da tempo, perché ha deciso di non accontentarsi, di vivere una vita piena e felice, al di là di ogni resistenza e giudizio. Ed è per questo che le ho chiesto di svelarci alcuni dei suoi segreti…
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Il potere delle donne
- Claudia Bosi
- 13/06/2023
Come fa una donna ad ottenere successo in un settore popolato per lo più da uomini, senza snaturarsi o sentirsi costantemente inadatta?
L’ho chiesto ad Anna Marras, AD di EdiliziAcrobatica, che dal 2007 a questa parte si è fatta promotrice di una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’Edilizia.
Senza mai rinunciare alla sua femminilità, Anna porta in alto la bandiera del “Potere Femminile” e in questo articolo ci ricorda quali sono i nostri 3 super poteri che non dovremmo mai dimenticare… nel lavoro e nella vita!

Il tuo tempo aumenta quando impari a prenderti cura di te
- Claudia Bosi
- 02/05/2023
Quando sei una donna, una mamma e un’imprenditrice sai bene che cosa significhi correre contro il tempo.
Non solo, sai anche molto bene quanto sia complesso bilanciare le tue forze in virtù delle tue priorità.
Tutto sembra venire prima di te, i tuoi figli, il tuo lavoro, i tuoi collaboratori, il tuo partner… E tu a forza di correre, rimani fregata nel vortice delle urgenze e dei senso di colpa.
Non c’è abbastanza tempo, non ho abbastanza tempo. Forse però le cose non stanno davvero così. Forse è arrivato il momento di prendere in considerazione il fatto che il tempo non si misura solo in base ai minuti, ma anche e soprattuto in base alle emozioni che provi e che fai provare agli altri.
In questo articolo Giulia Longato, mamma e imprenditrice ci racconta come aumentare il nostro tempo, partendo dalla cura di noi stesse.
Un esempio illuminante che può aiutare tante di noi a ritrovare la propria armonia, il proprio equilibrio e il proprio “successo”.
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