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Spostare il dialogo nelle famiglie da funzionale a emozionale per far sentire capiti i figli

dialogo nelle famiglie
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Il dialogo nelle famiglie è una componente fondamentale per la creazione di relazioni forti e armoniose. Attraverso la comunicazione aperta e autentica, i membri della famiglia possono esprimere i propri pensieri, emozioni e bisogni, creando una connessione più profonda.

Oggi intervisto Lucia Polimene, consulente familiare di OSM EDU, che ha dedicato la sua carriera a promuovere il benessere delle famiglie, aiutandole a trasformare il modo in cui comunicano tra loro.

Lucia Polimene è una professionista esperta nel campo delle relazioni socio-educative, e lavora instancabilmente per creare un ambiente empatico e comprensivo all’interno delle famiglie.

Unisciti a noi in questa avventura per esplorare come spostare il dialogo nelle famiglie da funzionale a emozionale, per creare un ambiente in cui i figli si sentano veramente capiti e valorizzati. Continua a leggere per scoprire i preziosi consigli e le esperienze di Lucia, che ci guiderà nel nostro viaggio verso una comunicazione familiare più empatica e autentica.

  • Qual è l’importanza di sviluppare un dialogo nelle famiglie che sia emozionale?

Sviluppare un dialogo emozionale all’interno delle famiglie è di importanza vitale per la creazione di legami forti e saldi tra genitori e figli. Non siamo stati istruiti su come diventare genitori e, di conseguenza, tendiamo a riprodurre gli stessi schemi di comunicazione che abbiamo sperimentato con i nostri genitori o ad andare nella direzione opposta. Tuttavia, è solo attraverso un dialogo empatico, basato sull’ascolto attivo e la condivisione delle emozioni, che possiamo veramente instaurare un’alleanza autentica e costruttiva.

Dobbiamo ricordare che le emozioni sono una parte essenziale della nostra natura umana, e questo vale anche per i bambini. Costruire una relazione di alleanza emotiva con i nostri figli significa connetterci con la loro dimensione emotiva, offrendo un ambiente sicuro in cui possono esprimere e gestire le proprie emozioni. Questo favorisce lo sviluppo di una sana intelligenza emotiva e contribuisce alla costruzione di legami familiari più profondi e significativi.

  • Come consulente familiare in OSM EDU hai modo di parlare con tanti genitori, ci sono particolari sfide che affrontano nel cercare di instaurare un dialogo emozionale con i loro figli?

Grazie al mio lavoro ho avuto l’opportunità di entrare in contatto con numerosi ragazzi e genitori e spesso emergono sfide comuni legate alla comunicazione emotiva.

Uno dei problemi che incontro è che i ragazzi sono abituati a un dialogo prevalentemente funzionale. Quando inizio a parlare con loro dell’aspetto emotivo, noto che può essere un terreno poco familiare. Parole come “provare” o “sensazione” possono sembrare astratte o confuse. Questo può creare un ostacolo nel cercare di comunicare e comprendere le loro emozioni in modo più profondo.

Ma non sono solo i ragazzi a trovarsi di fronte a queste difficoltà. Anche noi genitori, a volte, ci ritroviamo come “analfabeti emotivi”. Crescendo, potremmo non essere stati educati a esplorare e comprendere le nostre emozioni in modo sano. Di conseguenza, può essere un compito impegnativo stabilire un dialogo emotivo con i nostri figli se non abbiamo sviluppato queste competenze in noi stessi.

  • Quali strategie possono essere adottate per incoraggiare una comunicazione più aperta e empatica tra genitori e figli?

Per migliorare il dialogo funzionale e includere un aspetto più emotivo, ci sono diverse strategie che possono essere adottate. 

La consapevolezza è fondamentale: riconoscere che l’aspetto emotivo è una componente chiave per costruire un solido rapporto familiare è il primo passo. Un modo per sviluppare questa consapevolezza è esercitarsi nel dare un nome alle proprie emozioni. Quando siamo in grado di identificare e comunicare ciò che proviamo, possiamo trasmettere meglio le nostre esperienze ai nostri figli e comprendere meglio le loro emozioni.

Osservare attentamente il comportamento dei nostri figli e mettersi in ascolto, sia di sé stessi che del figlio, è un altro passo importante. Prestare attenzione a segnali non verbali e esprimere un sincero interesse per le loro esperienze interiori crea uno spazio in cui possono sentirsi accolti e valorizzati.

Inoltre, è essenziale sintonizzarsi con il proprio figlio, cercando di comprendere e rispettare i suoi bisogni e desideri. Questo richiede una presenza autentica e attenta, lontana da distrazioni o giudizi.

Infine, un approccio fondato sullo spirito della curiosità è molto efficace per migliorare il dialogo emotivo. Essere aperti a imparare dagli altri, incluso il proprio figlio, e porre domande senza presupporre le risposte, permette di approfondire la comprensione reciproca e di creare un ambiente di apprendimento e crescita emotiva.

  • Cosa consiglieresti a un genitore-imprenditore che desidera migliorare il suo dialogo con i figli, ma si sente limitato dal tempo e dagli impegni professionali?

Prima di tutto, è importante riconoscere che il tuo successo come imprenditore dipende anche dal benessere della tua famiglia. Essere una persona libera dai carichi, sia a casa che in azienda, contribuirà a migliorare la tua produttività e soddisfazione lavorativa. Quindi, investire tempo ed energie per sviluppare un dialogo significativo con i tuoi figli è fondamentale.

Sebbene gli impegni professionali possano essere frenetici, ricorda che il coinvolgimento attivo con i tuoi figli richiede il tuo impegno personale. Puoi cercare il supporto di esperti, come consulenti familiari o educatori, che possono fornire strumenti e suggerimenti specifici per migliorare la comunicazione familiare. Tuttavia, tu devi essere presente e coinvolto.

Un consiglio importante è quello di fare domande non solo funzionali, ma anche orientate a comprendere i desideri e i sogni dei tuoi figli. Non limitarti a chiedere cosa hanno deciso per il loro futuro lavorativo, come ad esempio se vogliono lavorare nell’azienda di famiglia o meno. Chiedi loro cosa sognano, cosa li appassiona, cosa li rende felici. Questo ti aiuterà a stabilire un dialogo più profondo e significativo, mostrando un vero interesse per il loro benessere emotivo e personale.

Non dimenticare che il miglioramento del dialogo familiare è un processo graduale. Non cercare la perfezione immediata, ma sii paziente e costante nel tuo impegno per costruire un rapporto di fiducia e apertura con i tuoi figli.

Una delle chiavi dell’approccio di Lucia è la differenza tra “alleanza” e “aspettativa” all’interno del dialogo nelle famiglie. 

Secondo lei, l’alleanza è un concetto che si basa sulla costruzione di una relazione solida e fiduciosa tra genitori e figli. Si tratta di creare uno spazio sicuro in cui ogni membro della famiglia possa esprimere liberamente i propri sentimenti, pensieri e preoccupazioni senza paura di giudizi o critiche.

D’altra parte, l’aspettativa si riferisce a un atteggiamento che pone delle richieste o delle pressioni sulle persone, spesso basate su idee preconcette o stereotipi. Le aspettative possono limitare la libertà di espressione e rendere difficile per i figli sentirsi compresi e accettati per ciò che sono veramente.

Come genitori-imprenditori, abbiamo la possibilità di trasformare il dialogo con i nostri figli, spostandoci da un approccio funzionale a uno più emozionale. Questo richiede consapevolezza, presenza autentica e interesse genuino per le esperienze dei nostri figli. 

Nonostante le sfide legate al tempo e agli impegni professionali, investire nella comunicazione familiare è cruciale per il benessere di tutta la famiglia e per il nostro successo imprenditoriale a lungo termine. 
Siamo gli architetti del nostro ambiente familiare e possiamo creare uno spazio in cui i nostri figli si sentano veramente capiti, valorizzati e amati.

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Francesca Turriciano

Sono una copywriter. E mi ritengo veramente “fortunata” perché per lavoro posso “giocare” con le parole ogni giorno. Ma non solo. Posso dare sfogo a tutto ciò che amo: leggere, soddisfare la mia curiosità infinita e vivere una vita “piena”. Sì, perché il lavoro del copywriter non si ferma alla scrittura. Ogni parola che scrivo è solo la punta dell'iceberg di un mondo ricco di idee, emozioni e visioni. In effetti la scrittura ha creato “un prima e un dopo” nella mia vita ed è stata la chiave che ha aperto la porta alla mia vera essenza. Quando ho lasciato entrare la creatività, ho dato il via a un circolo virtuoso che ha portato nuova energia e tanti stimoli interessanti. È stato come un risveglio che mi ha catapultato in una nuova dimensione, fatta di scoperte sempre diverse, avventure straordinarie e storie da raccontare. Oggi sono qui per condividere questo pezzetto di viaggio insieme ad altri lettori che, come me, sono appassionati della vita e dei suoi infiniti racconti.

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