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La maternità è davvero un “problema” per le aziende di oggi? 

La maternità è davvero un “problema” per le aziende di oggi? No, ma solo se sai selezionare e gestire al meglio le tue risorse. Un'intervista a Samantha Marzullo. “Sono incinta. Non merito di essere confermata in questa azienda”. Queste sono state le prime parole di Maria dopo aver scoperto di essere incinta. Eppure Maria non aveva nulla di cui preoccuparsi. Viveva con il suo fidanzato, la loro era una storia d’amore solida e l’età era quella giusta. Unico neo: Maria era una stagista, al suo ultimo mese di “prova” prima di sapere se fosse stata confermata o meno. Nonostante la stupenda notizia, Maria non riusciva ad essere felice fino in fondo, la sua gioia era temporaneamente bloccata nell’oceano di dubbi e paure che riempiono la testa e lo stomaco di tante ragazze cui sta a cuore la propria carriera. Avrebbe dovuto ricominciare da capo? Avrebbe dovuto cambiare azienda? Avrebbe perso la fiducia della sua titolare? Avrebbe perso l’opportunità di crescere nel suo ruolo?
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No, ma solo se sai selezionare e gestire al meglio le tue risorse. 

Un’intervista a Samantha Marzullo. 

“Sono incinta. Non merito di essere confermata in questa azienda”. 

Queste sono state le prime parole di Maria dopo aver scoperto di essere incinta. Eppure Maria non aveva nulla di cui preoccuparsi. Viveva con il suo fidanzato, la loro era una storia d’amore solida e l’età era quella giusta. Unico neo: Maria era una stagista, al suo ultimo mese di “prova” prima di sapere se sarebbe stata confermata o meno. 

Nonostante la stupenda notizia, Maria non riusciva ad essere felice fino in fondo, la sua gioia era temporaneamente bloccata nell’oceano di dubbi e paure che riempiono la testa e lo stomaco di tante ragazze cui sta a cuore la propria carriera. 

Avrebbe dovuto ricominciare da capo? 

Avrebbe dovuto cambiare azienda?

Avrebbe perso la fiducia della sua titolare? 

Avrebbe perso l’opportunità di crescere nel suo ruolo?

La paura delle collaboratrici 

Sembra una follia che ancora oggi una ragazza in dolce attesa debba farsi tutte queste domande in merito al suo futuro lavorativo, ma è così. Progresso ed evoluzione non sempre vanno di pari passo. 

Maria aveva trovato l’azienda dei suoi sogni e non voleva che le accadesse ciò che aveva visto accadere a tante altre donne, in tante altre aziende, direi decisamente poco lungimiranti. Ma l’azienda di Maria non è proprio un’azienda che può essere definita “normale”. No, per niente. Maria infatti è parte integrante dello spumeggiante e coloratissimo team di guru.jobs un’azienda che aiuta gli imprenditori ad attrarre,  selezionare e formare i talenti del futuro. Un’azienda che rispecchia in pieno i valori e la personalità della sua titolare: Samantha Marzullo. 

“Quando Maria mi ha detto di essere incinta, io non ero minimamente preoccupata. Nel giro di un anno e mezzo, Maria ha dato alla luce un bambino meraviglioso, allargando di fatto la nostra famiglia. Federica, il nostro direttore commerciale, si è sposata con il suo compagno e tutto il gruppo era presente alla grande festa. Per me queste sono cose positive. Da titolare penso che quando tutto ciò accade è perché le tue persone stanno crescendo, stanno procedendo nel loro percorso di vita.

Significa che nella tua azienda e nel loro ruolo sentono di avere una sicurezza e una stabilità che può permettere loro (giustamente) di non essere di fronte al maledetto bivio: famiglia o carriera. Secondo me figli, acquisti di case, convivenze e matrimoni dovrebbero essere una vera e propria statistica di ogni imprenditore. Indice del fatto che le persone con te si sentano la forza e il potere di crescere soprattutto come persone e poi come professionisti”. 

Il clima aziendale 

Per Samantha non c’è differenza fra azienda e famiglia. E la sua non è retorica. Spesso infatti molti imprenditori affermano che i loro collaboratori sono la loro  grande famiglia, ma poi a guardar bene, il clima che si respira in quegli uffici è tutto tranne che sereno, armonioso e amichevole. Le cene aziendali che fanno sono più siumili a una tortura o a una minaccia e alla fine anche gli stessi titolari che le hanno promosse, non vedono l’ora di tornarsene a casa. 

Ecco, secondo Samantha, questa è una delle grandi piaghe delle PMI italiane, che fa sì che una collaboratrice donna si trovi in difficoltà nel momento in cui deve annunciare una sua gravidanza: IL CLIMA AZIENDALE. 

Se infatti in azienda si respira serietà, silenzio, terrore e le persone che la abitano nemmeno si conoscono, come sarà possibile gioire di una nuova nascita? 

“Tutta la squadra si è commossa alla notizia di Maria e la nascita di suo figlio è stato qualcosa che ci ha uniti ancora di più come gruppo. Siamo andati a trovarla il prima possibile, non abbiamo mai interrotto la comunicazione con lei, abbiamo sempre trovato il modo di coinvolgerla in ogni attività e novità dell’azienda per non farla sentire lontana, per farla ridere, per ricordarle quanto per noi fosse importante.” 

– Prosegue Samantha. 

La paura dei titolari 

Ma se da un lato la maternità può essere vista come sinonimo di fine carriera per una collaboratrice, dall’altro, per un/una titolare d’azienda potrebbe essere visto come un problema da gestire. 

Se tu te ne vai chi si occuperà di tutte queste cose?

E ora dove trovo qualcuno che ti sostituisce? 

Quando tornerai come farai a recuperare tutto ciò che ti sei persa? 

Quanto ci metterai a tornare operativa? 

Quanti permessi ti serviranno per crescere tuo figlio? 

Lo so, vengono i brividi. Ma è così. Succede ancora oggi che un/una titolare a parità di cv scelga un ragazzo perché non rischia di rimanere incinta. Anche se la ragazza che aveva di fronte era più entusiasta e più allineata ai valori dell’azienda. Non è un segreto. Ma non voglio qui fare inutili polemiche o moralismi. Il fatto è: il sistema deve cambiare e anche velocemente, perché le soluzioni ci sono e sono benefiche per TUTTA l’azienda. 

Samantha è molto chiara e diretta:

 “…è semplice, prima di tutto se tu sei in selezione continua e non fai ricerca di personale solo quando sei in urgenza, non ti ritroverai ad essere in affanno se una tua collaboratrice dovrà assentarsi qualche mese.  Secondo poi, se tu impari a scegliere le persone per attitudini e non per competenze, vedrai che attirerai sempre più persone allineate a te e al resto del gruppo, persone che hanno voglia di fare squadra, aiutarsi e sostenersi, vogliose di festeggiare e gioire degli importanti traguardi di ogni membro del team”. 

3 consigli utili per il reparto HR

Il PROBLEMA MATERNITÀ è un problema soltanto nella testa di chi ancora fa impresa in modo retrogrado. PRIMA CHI E POI COSA è l’unica regola importante da seguire se si vuole ottenere successo nella propria azienda. 

  1. Crea un CLIMA SERENO in cui i tuoi collaboratori possano essere AMICI 
  2. Seleziona in modo CONTINUO affinché tu non sia mai in urgenza per carenza di personale. 
  3. Seleziona per ATTITUDINI  e forma per competenze: NON VICEVERSA. 

Se metti in campo questi tre consigli, la maternità non sarà più un tabù per te e per le tue collaboratrici. Le persone ora più che mai hanno bisogno di avere un lavoro che possa realizzarle, qualcosa che le faccia star bene, al di là dello stipendio a fine mese. Le persone hanno bisogno di vedere che tu hai uno scopo nobile al di là dei prodotti e dei servizi che proponi ai tuoi clienti. Che tu con ciò che fai hai voglia di cambiare il mondo in meglio! Non deludere le aspettative dei maggiori talenti che sono là fuori… metti in campo le giuste azioni e la tua azienda non avrà più bisogno di retorica: sarà a tutti gli effetti diventata una grande famiglia di amici affiatati. 

Per approfondire la storia di Samantha e leggere i suoi segreti in fatto di Selezione e Gestione delle Risorse Umane, leggi il libro: Piovono Talenti. Lo trovi qui: engageeditore.com/products/piovono-talenti

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Claudia Bosi

Editor e Ghost Writer per Engage Editore. Dopo anni di studi di Filosofia sono approdata nel mondo del lavoro e sono riuscita a fare di un dono la mia professione, grazie al contributo di persone illuminate capaci di vedere oltre un semplice curriculum. Io amo le storie delle persone, indago fra sogni ed esperienze vissute. Penso che la scrittura e la lettura siano armi potentissime che l'essere umano ha a disposizione. Le cose essenziali per crescere, comunicare, apprendere e ricordare. In quest'arte c'è la vita e il senso di ogni grande sviluppo e scoperta, è lo specchio dell'anima che riflette l'umanità tutta. Con le parole scritte si rivoluziona il mondo, ci si apre agli altri, si scopre qualcosa di sé, si lascia una traccia indelebile da qui all'eternità.

4 thoughts on “La maternità è davvero un “problema” per le aziende di oggi? 

  1. Grazie Claudia Bosi, come sempre tiri fuori gli aspetti meravigliosi dentro al cuore di ogni persona ❤️

    1. Come sempre le tue idee “ribelli” si prestano ad emozionare e creare un grande impatto sugli altri.
      Un grande piacere averti intervistata!

  2. A me lo dite??? Ho una azienda da di sole donne e più maternità in contemporanea ,come proprio qst prossimi mesi di agosto e settembre 😉😉😉😉😉
    E da anni qui si sforzano figli,e siamo felicissime e super unite grazie alla maternità!
    Maternità che unisce
    Maternità che fiorisce😎🫶

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Il Sottile Equilibrio Della Bellezza: Come La Medicina Estetica Ricerca Il Tuo Benessere nell’Imperfezione
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Il Sottile Equilibrio Della Bellezza: Come La Medicina Estetica Ricerca Il Tuo Benessere nell’Imperfezione

Un uomo non impara a comprendere nulla a meno che non la ami. (Johann Wolfgang Goethe)

Tutto passa sempre dall’amore, nei nostri confronti e nei confronti degli altri, e dall’uso che ne facciamo. Se vuoi comprendere la tua persona, se vuoi capirla, migliorarla, se vuoi regalarti una nuova bellezza, devi sempre prima cercare l’amore, quello per te stesso.

Ma cosa significa realmente la parola bellezza? Libertà, prigione, rinascita, preoccupazione, estetica, interiorità, bisogno, obbligo.

La bellezza è intorno a noi, nelle piccole e nelle grandi cose.

Inizia così il libro di Laura Mazzotta intitolato Il Sottile Equilibrio della Bellezza, Come La Medicina Estetica Ricerca Il Tuo Benessere nell’Imperfezione.

La bellezza è un concetto molto delicato, che passa dal bisogno o da una richiesta inconscia di cambiamento da parte della società, che può rendere conflittuale il rapporto con il proprio corpo. Potrebbe venire da pensare che il bisogno di bellezza sia spesso mosso da un banale capriccio, che prende forza solamente dal volersi sentire “belli” dinanzi al mondo, per puro narcisismo, ma molto spesso non è così, o meglio non è SOLO così…

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Leadership Femminile: la sottile differenza tra solitudine e isolamento 
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Leadership Femminile: la sottile differenza tra solitudine e isolamento 

Quante volte ti è capitato di sentirti sola? Di sentirti incompresa?
Quante volte ti è capitato di sentirti nell’impossibilità di comunicare alle persone attorno a te ciò che provavi davvero?

Tra le responsabilità trasversali, ordinarie e straordinarie, di una donna sembra non esserci sempre il tempo di esternare le proprie emozioni e i propri pensieri in modo trasparente e istantaneo. La forza delle donne che al contempo ricoprono il ruolo di lavoratrici, madri e mogli nasconde, infatti, un peso esistenziale che spesso le mette al muro nei momenti di fragilità e fatica.

Quasi come se non potessero mai mollare neanche di un centimetro, molte donne sentono di non aver il permesso di prendersi una pausa, di mostrarsi vulnerabili, di togliersi di dosso quell’armatura che quotidianamente le veste di una potenza strabiliante.

Proprio come tutti coloro che ricoprono ruoli di leadership, dunque di cura e grande responsabilità nei confronti di molte altre persone, le donne vivono per natura e cultura quella sensazione di DOVER ESSERE sempre al top della loro forma. Fisica, mentale ed energetica.

Un leader è infatti una guida, un modello per gli altri, un esempio da ammirare e seguire. Come può lasciar scorgere le sue debolezze nei confronti di coloro che dovrebbe aiutare?
A chi può rivolgere nei momenti di fragilità? Non peccherebbe forse di incoerenza se lasciasse trasparire la sua fatica o i suoi dubbi? Non perderebbe forse di leadership quel leader che mostrasse al mondo la sua vulnerabilità?

Queste domande portano a considerare un tema sviscerato in lungo e in largo in fatto di leadership: la solitudine. Una condizione che sembra essere inevitabile per tutti coloro che hanno deciso di essere a capo di un gruppo di persone. Per tutti quelli che hanno deciso di prendersi la responsabilità del cambiamento e del miglioramento della vita di molti altri individui.

Ma cosa si intende esattamente per solitudine?

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Maternità & Management: il vero segreto della delega è imparare a chiedere aiuto
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Maternità & Management: il vero segreto della delega è imparare a chiedere aiuto. 

Sarò in grado di fare la madre? 

Riuscirò a portare risultati nel mio lavoro, nonostante i figli? 

Sarò comunque una buona manager? 

Sarò mai una buona madre? 

… Forse meglio prendersi  una pausa. Probabilmente è arrivato il momento per me di ritirarmi per un po’. Del resto sono contenta dei risultati che ho ottenuto fino ad ora, adesso è il momento di concentrarsi su altro: devo fare la mamma!

Questi pensieri sono all’ordine del giorno per tante donne manager o imprenditrice. Una carriera fatta di traguardi e successi e una mente brillante e sempre in moto, a un certo punto è come se si scontrassero con lentezza di un corpo che ha bisogno di ossigeno. Un corpo che è cambiato, che ha dato vita a nuova vita. 

Inizialmente quel corpo non ci piace, lo viviamo come un freno. Siamo troppo abituate ad andare veloce, troppo abituate a giudicarci:

devi essere perfetta, devi essere lucida, devi essere entusiasta, devi essere produttiva, devi essere focalizzata, devi essere determinata…

viene l’ansia solo a pensarci vero?!

Ma in fondo è questo quello che si dicono spesso le donne e le imprenditrici donne. E se dirsi tutto questo già comporta stress e sovraccarico di norma, quando si diventa madri la cosa può diventare una prigione terribilmente pericolosa.

Ho parlato di tutto questo con Claudia Marino, Direttrice Tecnica di OSM Medical. Claudia è una manger straordinaria che mette tutta se stessa in ciò che fa. È inoltre la mamma di due bambini meravigliosi, Roberto Elia, di due anni e mezzo e Francesco Giulio di sei mesi.  

Claudia da sempre è stata in azienda l’esempio vivente del “sì può fare”, da quando è diventata mamma lo è ancora di più! Con due bambini così piccoli, Claudia nonostante ci abbia pensato qualche volta, non ha mai mollato il suo lavoro, non ha mai pensato di rinunciare a realizzare i suoi sogni ed essere una donna, una madre, una compagna e una professionista… FELICE e ORGOGLIOSA di sé. 

In questo articolo le ho chiesto di svelarci alcuni dei suoi segreti… 

Ecco di seguito i suoi 5 consigli per essere una mamma manager di successo!

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