
Caratteristica numero 2 di un imprenditore seriale: fare exit aziendali vantaggiosi
Un imprenditore seriale è anche uno stratega capace di andare oltre la semplice gestione quotidiana di un’azienda. Ha una visione chiara e la capacità di anticipare le sfide future delle proprie aziende, nonché l’abilità di adottare strategie con delle tempistiche che proteggano il suo patrimonio o che posizionino l’azienda per il successo a lungo termine.
L’exit è un termine che in italiano è traducibile in “disinvestimento” e si verifica quando l’imprenditore/investitore vende la propria quota societaria uscendo, di fatto, dall’investimento.
Per gli imprenditori seriali l’exit è un’operazione che avviene fondamentalmente perché produce un ritorno dell’investimento… cospicuo!
Contrariamente a quanto si possa pensare, quindi, non si tratta di una soluzione ad un fallimento, piuttosto di un’opportunità.
Un exit aziendale può assumere la forma di una vendita, una fusione o un’acquisizione e offre l’opportunità di monetizzare gli investimenti, realizzando profitti significativi e aprire la strada a nuove opportunità. Tuttavia, per massimizzare i benefici di un exit aziendale, è essenziale pianificare attentamente e adottare strategie intelligenti.
Molte start up prevedono una exit strategy già nel proprio business plan, mentre nel caso degli imprenditori seriali, scelgono di entrare in progetti in cui individua un potenziale, proprio allo scopo di far crescere il volume d’affari e poi rivenderlo.
Fare un exit aziendale vantaggioso, però, come detto prima, richiede pianificazione strategica, valutazione accurata e una gestione oculata del processo. Gli imprenditori che seguono queste strategie possono massimizzare i benefici finanziari e aprire la strada a nuove opportunità di crescita e successo, oppure… godersi semplicemente i frutti del proprio investimento!
Questa settimana, ho intervistato un imprenditore siciliano specializzato nell‘arte della crescita e della delega delle aziende, sia questa un’operazione scelta per uscire completamente dalla società (quindi cederla con un exit) o semplicemente liberarsi dai ruoli operativi: Peppe Sciortino.
Che tipo di imprenditore sei? Come ti definiresti? Cosa fai di bello oggi?
Sono un “imprenditore libero”! Libero dai ruoli operativi e libero finanziariamente.
Dal febbraio 2020, data della mia ultima exit, mi dedico solo a quello che mi piace di più: aiutare altri imprenditori come me ad essere liberi attraverso il progetto OSM Restaurant.
Molti imprenditori di oggi sono ancora, purtroppo, vittime di un sistema culturale che ci insegna che le aziende non funzionano se l’imprenditore non vi lavora all’interno per quindici ore al giorno tutti i giorni.
Prima della nascita dell’MBS la scuola manageriale per imprenditori di Osm, in Italia non esisteva una scuola per imprenditori. Non esisteva qualcuno che ti insegnasse ad essere libero finanziariamente o come fare a crearti delle entrate passive che ti rendano più sereno.
La mancanza di una formazione adeguata prima di iniziare la carriera imprenditoriale porta ad un dato terribile anche per quelli che iniziano: l’80% delle start up non sopravvive oltre i 5 anni.
Dato che la mia esperienza è nata soprattutto dagli errori che ho commesso, dai quali ho imparato e sono riuscito a trovare soluzioni replicabili, il mio desiderio ora, che sono un uomo libero e senza preoccupazioni legate alle imprese, è di aiutare altri imprenditori a non commetterli o intervenire in tempo. Così, quando è arrivata la “pensione,” (è divertente chiamarla così) ho deciso di dedicare parte del mio tempo libero a questa missione.

Scopri la storia imprenditoriale di Peppe
“Da un piccolo ferramenta al più grosso franchising di export Made in Sicilia”
leggi qui
Come scegli o hai scelto i progetti su cui investire?
Con la mia prima azienda, non avendo esperienza mi sono concentrato solo sul fatturato, facendo un grosso errore. Inseguivo il fatturato e non curavo la liquidità e la marginalità. Così mi sono reso conto solo dopo che ci sono fattori fondamentali da non trascurare.
Prima di partire per un progetto o entrare in un progetto bisogna osservare:
1) Le persone che ne faranno parte (hanno i miei stessi valori?).
2) La scalabilità del business (capacità del business di moltiplicarsi senza richiedere un investimento economico uguale o superiore alla crescita attesa).
3) Il mercato di riferimento (grandi potenzialità di business e di clienti.
4) La sostenibilità della crescita (può essere indefinita, da 0 a mille?).
5) La possibilità di uscire.
Gli imprenditori seriali concentrano i loro sforzi sulla creazione di valore a lungo termine per le aziende che sviluppano. Ciò può includere l’innovazione continua, l’ottimizzazione delle operazioni e la costruzione di un solido portafoglio di prodotti o servizi.
Quando vendere? Quando no?
Quando SI
- Le prospettive di ritorno economico sono floride e un’azienda più grande ha dimostrato interesse.
- Realizzare una business venture nel caso in cui gli obiettivi fissati nel business plan siano stati raggiunti.
- Se vuoi ridurre la quota della tua partecipazione, perché vuoi destinare il capitale di rischio in altre possibilità di investimento.
- Per tutelare gli investitori, che sanno di essere protetti dalla strategia programmata del business plan, con un potenziale ritorno d’investimento nel breve o nel medio periodo. (garantire il ritorno dell’investimento)
Quando NO
- Se serve solo per compensare un business che non funziona (non è una buona exit).
- Se non è pianificata.
L’exit aziendale è una mossa calcolata basata su un tempismo strategico. Gli imprenditori seriali valutano attentamente il momento giusto per massimizzare il valore dell’azienda. Questo può essere influenzato da fattori di mercato, trend settoriali e condizioni economiche.
Quali sono i passaggi da seguire per fare un exit vantaggioso?
PIANIFICAZIONE
La pianificazione è fondamentale in qualsiasi exit aziendale. Gli imprenditori dovrebbero iniziare a pianificare prima del momento previsto per l’exit. Questo periodo di preparazione consente di ottimizzare la situazione finanziaria e operativa dell’azienda, rendendola più attraente per i potenziali acquirenti o investitori.
ORGANIZZAZIONE E DELEGA
Creare un’azienda che non dipende dall’imprenditore con procedure automatizzate e standardizzate.
TARGET
Individuare il mio target di cliente ideale (Fondi di Investimenti, Venture Capital, Business Angel).
Vedi il video con lo SPEECH di Peppe su COME ORGANIZZARE LA TUA AZIENDA

Quante Tipologie di Exit Strategy esistono?
Esistono diversi modi per effettuare una exit strategy, ognuna in base alla tipologia di obiettivo che ha l’imprenditore/investitore:
1) VENDITA TOTALE DELLE QUOTE
2) VENDITA PARZIALE (è una cessione parziale delle quote, così rimani nel management. Molti investitori che decidono di rilevare un’azienda, ad esempio, chiedono che il management esistente rimanga per un tempo determinato per garantire un efficace passaggio di consegne e trasferire il know how al nuovo management).
3) FUSIONE (un’azienda piccola si fonde ad una più grande).
4) ENTRATA IN BORSA
Da chi farsi seguire?
Bisogna farsi seguire da chi prima di te ha fatto una exit, c’è una parte legale ed economico-finanziaria importante da seguire, professionisti preparati.
Quali sono gli errori fatali che possono rendere l’exit un flop?
Creare l’azienda attorno all’imprenditore. Chi acquisterebbe un’azienda che senza l’imprenditore che sta vendendo non funzionerebbe? Un’azienda fondata sulla presenza costante del suo titolare vale zero.
E dopo l’exit che si fa?
Dopo un exit aziendale, gli imprenditori devono pianificare il loro futuro. Ciò potrebbe includere l’investimento in nuovi progetti imprenditoriali, la gestione di investimenti finanziari o… andare in pensione come ho fatto io! Arrivato a 40 anni posso dire con certezza di essere felice: ho realizzato il mio desiderio di utilizzare il mio tempo nel modo migliore possibile.
Oggi curo tutte le aree della vita. Dedico ¼ del mio tempo ai miei investimenti e nel resto del tempo aiuto gli altri imprenditori con la formazione.

Vuoi scoprire come andare in pensione a 40 anni? Scopri il libro a questo link.
“Per andare in pensione a quarant’anni non servono né formule magiche né ritiri spirituali in remoti angoli della terra. Le azioni che ti porteranno a raggiungere il tuo sogno sono semplici, richiedono solo costanza e determinazione.“
IN PENSIONE A 40 ANNI – Peppe Sciortino
Io credo fortemente che quello che renderebbe felice la maggior parte degli imprenditori, non sia la ricchezza assoluta intesa come quantità di denaro accumulato, ma essere liberi di poter vivere la vita che desideriamo.

Ci sono tante cose importanti della vita di lavorare, bisogna comprendere presto che se vuoi diventare un imprenditore libero devi creare dei sistemi automatici di generazione del guadagno della risorsa più importante: il tempo libero. Un imprenditore non fonda un’azienda per crearsi un lavoro e se finisce con l’essere un tutt’uno con la sua azienda non sta funzionando come imprenditore.
Al di là dell’espansione e dell’exit l’imprenditore ha il dovere morale di rendersi inutile all’azienda, sapere che qualsiasi cosa succeda, le cose senza di lui andranno bene lo stesso.
Giuseppe Sciortino
Il successo di un imprenditore seriale non è solo misurato dalle singole aziende create, ma anche dalla sua eredità nel panorama imprenditoriale. Gli imprenditori seriali lasciano un’impronta duratura attraverso il loro contributo alla crescita economica, all’innovazione e all’ispirazione di generazioni future di imprenditori. La maestria nell’arte dell’exit è ciò che distingue gli imprenditori seriali dagli altri imprenditori.
a cura di Aline Improta