
Al momento della stesura di questo articolo, ci accingiamo a entrare nelle ultime ore dell’edizione 2023 dell’IAA Mobility, la fiera internazionale della mobilità che si tiene ogni due anni a Monaco di Baviera. Si tratta, probabilmente, dell’evento europeo – se non mondiale – più importante per il settore, in grado di offrire nuovi spunti di dibattito e un’idea di quello che ci aspetta nel futuro.
La mostra ha visto la partecipazione di oltre mille espositori provenienti da settanta Paesi diversi. I temi principali di questa edizione sono stati la mobilità elettrica, la guida autonoma e la mobilità condivisa, ma non sono mancati i prototipi al limite della fantascienza.
DALLA CINA CON FURORE
Manco a dirlo, i grandi protagonisti della kermesse sono stati i produttori cinesi. Se nel 2021 rappresentavano solamente il 5% degli espositori, quest’anno la loro quota è salita addirittura al 20%. Un segno evidente di come il settore della mobilità sia un campo di conquista per le aziende cinesi. Del resto, la Cina rappresenta il mercato automobilistico più grande del mondo e, dettaglio per nulla banale, le imprese del Dragone hanno un vantaggio non trascurabile nel settore dell’elettrico. Non stupisce, quindi, che molti dei produttori di batterie abbiano convertito la loro produzione in automobili fatte e finite. E anche molto belle: quelle esposte alla fiera hanno catturato l’occhio per un design accattivante e una complessità tecnologica da primi della classe. Veicoli d’alta gamma con un prezzo altrettanto importante.

POSSO RICARICARE?
È inutile girarci intorno: il grande problema del passaggio all’elettrico, allo status quo delle infrastrutture, è la fase di ricarica. È vero, i nuovi modelli promettono percorrenze di centinaia di chilometri – quantomeno con la batteria nuova, poi si vedrà… -, ma è evidente che oggigiorno non saremmo in grado di affrontare il problema di un parco macchine interamente elettrico, nonostante le politiche europee vogliano portarci in quella direzione.
Iniziano, però, ad esserci le prime soluzioni. Sono Motors, per esempio, già da alcuni mesi propone un sistema di ricarica per veicoli elettrici che utilizza l’energia solare. Il sistema è integrato nel tetto del veicolo ed è progettato soprattutto per mezzi di grandi dimensioni, come camion cargo e autobus.
La società americana WiTricity, invece, ha creato una tecnologia in grado di ricaricare i veicoli wireless contando su basse dispersioni (i dati dell’azienda parlano del trasferimento del 93% dell’energia).
Ancora più affascinante è il progetto di un asfalto che ricarica le auto che lo percorrono per induzione. Esiste già in diverse parti del mondo, ma è italiano il progetto attualmente allo stadio più avanzato di sperimentazione. Sono diverse le realtà coinvolte e tra queste figurano ABB, Electreon, FIAMM Energy Technology, IVECO, IVECO Bus, Mapei, Pizzarotti, Politecnico di Milano, Prysmian, Stellantis, TIM, Università Roma Tre e Università di Parma.
VOLARE, OH OH…
Tante macchine, alcune davvero bellissime. Altre che volano! Sì, avete capito bene. Diverse le proposte: dall’AutoFlight, che promette 4 posti, 250 km di autonomia e una velocità massima di 200 km/h, fino al più “modesto” eVTOL, una specie di elicottero con capienza di 2 persone che, allo stato attuale del progetto, prevede di comportarsi come una specie di metropolitana dei cieli con tappe prestabilite. Tutti sistemi dotati di guida autonoma e che quindi difficilmente arriveranno sul mercato nel futuro più prossimo. Ma che sicuramente ci fanno sognare…

LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO
Se sia più sicuro un veicolo con guida autonoma piuttosto che uno con conducente umano, è ancora molto discutibile. In linea meramente teorica, affidarsi agli algoritmi dovrebbe limitare, se non proprio azzerare, gli incidenti stradali, ma i fatti ci dicono che le tecnologie non sono ancora così avanzate da poter salire su un’autovettura e dormire letteralmente sonni tranquilli.
Sulla sicurezza, però, si continuano a fare progressi. Per esempio Volkswagen ha presentato un nuovo sistema di frenata automatica di emergenza che può rilevare e fermare il veicolo in caso di collisione imminente. BMW ha portato in fiera un rinnovato sistema di mantenimento della corsia che può correggere automaticamente la traiettoria del veicolo se si allontana pericolosamente dalla linea di percorrenza corretta. Mercedes-Benz, invece, ha progettato un interessante sistema di rilevamento dei pedoni e degli animali che può rilevare e avvisare il conducente della loro presenza sulla strada o nelle immediate vicinanze.
Tutte soluzioni con cui non si arriverà mai al rischio zero di incidenti, ma che di sicuro rappresentano un passo in avanti nell’annosa lotta contro le tragedie sulle strade.
CONCLUSIONI
L’IAA Mobility si conferma una straordinaria vetrina in cui poter ammirare le innovazioni del presente e sognare con quelle del futuro. La mobilità resta una grande sfida anche in virtù delle improcrastinabili misure contro i cambiamenti climatici. Il viaggio, dunque, continua, verso le nuove mete che si profilano all’orizzonte!
Andrea Ranaldo