
Il crowdfunding è diventato la nuova frontiera dell’investimento immobiliare. Angelo Abate, Owner e CEO di gumpab.com ci racconta i vantaggi di questo modello applicato al settore immobiliare.
Quando hai iniziato? Come hai conosciuto quell’investimento? Cosa ti ha attratto?
Sono un imprenditore seriale. Ho iniziato la mia attività imprenditoriale da ragazzino, a 14 anni precisamente, importando prodotti dalla Cina per poi rivenderli su ebay. Cinque anni più tardi, a 19 anni, ho acquistato il mio primo immobile ad uso investimento, e a 22 anni, dopo essermi laureato in Economia e amministrazione delle imprese, mi sono lanciato nella mia carriera professionale nell’immobiliare.
Oggi all’interno della mia holding, ho partecipazioni di controllo in diverse società che offrono servizi nel settore immobiliare: agenzie immobiliari, general contractor, studi tecnici e società che si occupano di investimenti immobiliari ecosostenibili.
La più importante di queste società si chiama Gumpab, una startup Proptech (una tipologia di imprese che sviluppano e implementano soluzioni digitali, sia software che hardware, in grado di ottimizzare i processi e i modelli di business) che offre ai propri clienti investimenti immobiliari ecosostenibili. L’azienda è in grado di rigenerare interi edifici energivori e trasformarli in strutture di design con la massima classe energetica (A4) senza demolirli, riducendo tempi, costi ed inquinamento dell’intero processo.
È proprio grazie a questa azienda che ho conosciuto il crowdfunding, essendo stati tra i primi in Italia ad utilizzarlo in maniera strutturale, sostituendolo alle banche.
Nel 2019, per sostenere la crescita di Gumpab, il cui modello è capital intensive (impresa che fa ampio ricorso al fattore produttivo capitale privilegiandolo rispetto alla manodopera), abbiamo richiesto un appoggio alle banche, senza però riuscire ad ottenere un livello di supporto per noi ritenuto accettabile.
È stata questa difficoltà che ci ha permesso di scoprire la grande opportunità del crowdfunding, che da lì a poco, si è rivelata una delle più grandi occasioni per la nostra realtà.
Il crowdfunding è uno strumento interessantissimo perché permette alle aziende di entrare nel mondo dei capitali di debito o di equity con una velocità impensabile se paragonata al settore bancario. Si tratta di una forma di finanziamento molto utilizzata dagli imprenditori singoli che troverebbero difficoltà nell’ottenere finanziamenti da istituti bancari o società di investimento. Inoltre, consente ad imprenditori, aziende e privati cittadini di investire a loro volta i propri risparmi in una moltitudine di progetti e poter diversificare a volte anche in modelli di business complementari, ottenendo rendimenti molto elevati.
Sono sicuro che questo strumento di “finanza alternativa” diventerà nei prossimi anni il principale strumento di investimento di capitali per il settore del real estate.

Perché hai investito in quel prodotto/investimento?
L’investimento tramite una delle piattaforma di lending crowdfunding, (che consiste nel prestito di somme di denaro tra privati tramite una piattaforma intermediaria in cui la persona che effettua il prestito riceve in seguito la somma maggiorata dagli interessi) oltre ad essere estremamente semplice (bastano pochi documenti e pochi click per iniziare ad investire), è altamente remunerativo e soprattutto poco vincolante.
Il rendimento medio annuo è stato del 10.5%, con un vincolo temporale medio pari a soli 12 mesi. Le piattaforme, autorizzate e vigilate da Banca d’Italia e CONSOB, fungono da sostituto d’imposta, pertanto gli importi dell’investimento vengono restituiti già defalcati dell’importo dell’imposta pari al 26%, la stessa dei dividendi aziendali.
Che risultato ho ottenuto?
Ad oggi, Gumpab come società proponente sulle piattaforme, ha ottenuto sia grande visibilità che grande disponibilità di capitali, cosa che potrebbe interessare a molti lettori se hanno progetti immobiliari da poter sviluppare.
Con i risultati ottenuti nelle restituzioni, è stata premiata al Fintech Award Italia come “miglior società proponente lending crowdfunding”, con il record di nove restituzioni anticipate rispetto ai tempi prestabiliti con gli investitori e un importo restituito agli investitori di circa 3.300.000 euro.
I nostri investitori invece hanno ricevuto circa 331.000 euro di interessi in 12 mesi, ottenendo un rendimento medio del 9%. Rendimenti davvero importanti, se si pensa che oltre al ritorno economico, questi investimenti hanno un ulteriore doppio scopo sociale.
In primis perché nel nostro caso, abbiamo creato delle policy per evitare la speculazione (non partecipiamo alle aste giudiziarie a meno che non ci sia la possibilità di stralciare totalmente i debiti dell’esecutato, offrendogli una parte dei futuri utili della rivendita per ripartire con una nuova vita) e poi perché i nostri interventi di rigenerazione vengono svolti senza demolire l’immobile, generando quindi il 75% in meno di co2 rispetto alla classica demolizione e ricostruzione, come confermato da un report di Legambiente.
“L’imprenditore moderno ha la responsabilità di essere un esempio per le nuove generazioni e che detti la strada per ispirare i giovani a creare aziende che si discostino dal modo di fare business dell’imprenditore del passato. Il mio sogno è ispirare i giovani a creare aziende a responsabilità sociale (…) “
(Angelo Abate, “Cosa fa questa azienda che opera nel settore degli investimenti immobiliari ecosostenibili” Forbes)

Come si fa a farlo?
Investire in crowdfunding è un processo estremamente semplice ed è possibile farlo sia come persona fisica che come persona giuridica.
È necessario andare online sul sito di una delle piattaforme, registrarsi, fare la procedura antiriciclaggio e poi selezionare su quale progetto immobiliare si vuole investire ed effettuare il bonifico per caricare l’importo sul proprio Wallet.
Le piattaforme che ad oggi utilizza Gumpab per i propri progetti sono recrowd.com e italy-crowd.com.
A breve, appena otterranno le licenze, proporremo i nostri progetti anche sulla piattaforma del nostro amico di OSM, Manuel Verde, il cui dominio è mybestinvest.it
Gumpab è un’ecosistema di startup nate con l’obiettivo di rendere liquido il mercato immobiliare, partendo dalla digitalizzazione dell’intero processo d’investimento fino alla creazione di un nuovo paradigma real estate che si fonda sui valori dell’etica, dell’ecosostenibilità e della finanza alternativa.
Se iniziassi ad investire ora, in cosa investiresti?
Non ho alcun dubbio nel consigliare ai lettori di investire in uno dei futuri progetti di Gumpab. Oggi nessuna azienda in Italia ha un track record nel settore superiore a Gumpab, e proprio per questo motivo non è però facile farlo quando si parla delle nostre operazioni.
Oggi investire nei nostri progetti è molto più difficile rispetto ad investire in progetti di altre aziende, perché ad ogni lancio, abbiamo migliaia di investitori in attesa e spesso molti investitori non riescono ad investire in tempo perché in pochi secondi raggiungiamo il totale dell’importo della raccolta che poi automaticamente si chiude.
Consiglio comunque di provarci per iniziare a capire come funziona. Ci sono comunque molte aziende valide che iniziano ad avere uno storico, penso all’azienda Rehalta del mio amico Luca Di Paola o dell’amico di Osm Arezzo Massimo Palazzini della Palazzini Corporate.
Sicuramente, essendo un settore molto giovane, c’è ancora un rischio di default dei progetti fisiologico, ma posso garantire che la selezione dei progetti e l’affidabilità delle aziende proponenti negli ultimi tempi è migliorata tantissimo.
Per chi ha dei dubbi: le case si vendono sempre, anche in tempo di carestia!
Che cosa non si dovrebbe fare?
Come sempre, non investire ciò che non si è disposti a perdere. Questa tipologia di investimenti, rientra comunque nella categoria ad “alto rischio”, anche se il sottostante immobiliare fa pensare che “il mattone” offra una garanzia in più.
A volte, basta un cavillo urbanistico, un problema serio di cantiere per creare un importante ritardo nella restituzione o al peggio il fallimento del progetto.
Consiglio di informarsi bene, più di qualsiasi altra cosa, sul track record della società proponente e sulla sua filosofia e esperienza manageriale.
Ci sono altri consigli per il lettore?
Si. Quello di approcciarsi a questo sistema di investimento anche come filosofia sociale, perché più si espanderà, più sarà di aiuto all’intero settore imprenditoriale italiano, oggi ancora troppo “bancocentrico”.
Uno dei più grandi limiti delle aziende italiane rispetto al resto del mondo, è la difficoltà di accesso al credito.
Il crowdfunding potrebbe nei prossimi anni sostituire le banche per la finanza corporate. Infatti, oltre al settore immobiliare, può essere utilizzato per lo sviluppo e il finanziamento di progetti imprenditoriali, e credo che più diventerà di uso comune, più gioverà all’intero mondo imprenditoriale italiano.
Angelo Abate
Sito web
Profilo Facebook
Pagina Linkedin
a cura di Aline Improta