
In un’era in cui i soldi sembrano dominare il mondo e le decisioni delle persone, è facile perdere di vista il valore reale delle risorse finanziarie e come dovrebbero essere gestite. Oggi, abbiamo l’opportunità di esplorare una prospettiva diversa sulla gestione del denaro – una prospettiva che non è solo etica e sostenibile, ma anche profondamente radicata nei princìpi cristiani.
Brunella Velasquez, manager di “Imprenditore Non Sei Solo“, ci guiderà in questo affascinante viaggio. Una donna di fede e di grande successo che attribuisce gran parte delle sue realizzazioni al suo rapporto con Dio, Brunella condividerà con noi come i princìpi cristiani possono essere applicati alla gestione del denaro, sia nella vita personale che nell’ambito aziendale.
Nell’articolo di oggi, esploreremo come i valori cristiani di generosità, condivisione e integrità possano essere incorporati nella gestione del denaro e come possano portare a un’etica finanziaria più salda e a un’impresa più prospera.
Se sei un imprenditore o semplicemente una persona che cerca un approccio più etico alla gestione delle risorse finanziarie, questa intervista con Brunella ti fornirà dei consigli preziosi. Continua a leggere e unisciti a noi in questo viaggio per scoprire come possiamo gestire il denaro in modo più responsabile e in linea con i nostri valori.
- Come applichi i tuoi valori cristiani nella gestione del denaro nella tua vita personale e nella tua attività?
Nella gestione del denaro, sia nella mia vita personale che nella mia attività, cerco sempre di mettere al primo posto il volere di Dio. Per me, questo significa avere ben chiaro dove sto andando, perché la gestione del denaro diventa un mezzo per realizzare ciò che Dio vuole fare. La Bibbia è per me una bussola data da Dio per poter gestire il denaro nel modo corretto.
Sono convinta che tutto appartenga a Lui: il mio lavoro, i miei progetti, le mie collaborazioni e di conseguenza anche le mie entrate economiche. Considero il denaro come un mezzo che mi consente di realizzare i miei progetti, vivere momenti di svago con la mia famiglia, soddisfare qualche mio desiderio, viaggiare, aiutare gli altri e molto altro.
La domanda che mi pongo spesso è: con quale criterio dovrei spendere di più da un lato rispetto a spendere di meno su un altro? Quale tra i vari progetti che ho in mano meritano un dispendio economico rispetto a un altro? Per me, è una questione di priorità.
Rifletto spesso sul versetto di Matteo 22:37-39, che dice: “[Gesù] gli disse: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: Ama il tuo prossimo come te stesso».” Questo versetto mi aiuta a capire le priorità che dovrei avere come cristiana.
Quindi, quando guardo le mie finanze, mi chiedo: sono allineate con ciò che Dio mi sta mostrando? Sto amando Dio, il mio prossimo e me stessa attraverso le mie decisioni finanziarie? Questa è un’analisi che faccio continuamente, non solo di tanto in tanto. Lo studio della Bibbia mi aiuta ad essere allineata con ciò che mi insegna il Signore e, attraverso la Sua parola, riesco a riconoscere quando sbaglio e a ricentrarmi.
Come ci dice Timoteo 3:16: “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia.”
- Ci sono insegnamenti specifici dalla Bibbia che hai trovato particolarmente utili o illuminanti per la gestione del denaro?
Sì, assolutamente. La Bibbia parla molto del tema della gestione del denaro. Un principio particolarmente significativo per me è l’importanza di essere attenti all’atteggiamento con cui gestiamo il denaro.
Un esempio concreto di questo è l’insegnamento sulla decima, ovvero dare il 10% dei propri guadagni al Signore. Personalmente, scelgo di dare il mio decimo alla mia chiesa di appartenenza. Questo principio è chiaramente descritto nel libro di Malachia (3:10), in cui si legge: “Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché ci sia cibo nella mia casa; poi mettetemi alla prova in questo», dice il SIGNORE degli eserciti; «vedrete se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla”.
Da quando ho iniziato a dare il 10% dei miei guadagni, non mi è mai mancato nulla a livello economico. Al contrario, ho sperimentato una benedizione ancora maggiore. Tuttavia, credo che dietro l’atto di dare la decima ci sia un significato più profondo. Mi ricorda che tutto quello che ho è grazie a Lui e alla sua guida nei miei confronti, con la mia volontà di farmi guidare.
Lui considera il mio guadagno totale e mi chiede solo il 10%, il restante 90% però dovrà essere gestito da me in modo diligente.
È come se io fossi una sorta di socia in una società con Dio, con Lui che detiene la maggioranza delle quote. Mi affida delle quote e mi chiede di amministrare una parte del Suo denaro, guidandomi per farlo nel modo giusto.
C’è stato un periodo in cui guadagnavo molto poco e mi chiedevo: Dio, come posso dare la decima con così poco denaro a disposizione?
Il versetto in Luca 16:10 mi ha aiutato a trovare la risposta. Dice: “Chi è fedele nelle cose minime è fedele anche nelle grandi, e chi è ingiusto nelle cose minime è ingiusto anche nelle grandi.” Ho capito che, sia che io gestisca un piccolo patrimonio, sia che io gestisca un grande patrimonio, devo mantenermi fedele verso il mio Socio.
In quanto cristiana, ho imparato a non considerare il mio guadagno come qualcosa che mi appartiene totalmente. Al contrario, trovo la mia soddisfazione e gioia piena nel riconoscere Dio come il mio socio di maggioranza e vedermi come un suo amministratore.
- Hai un esempio di un momento in cui la tua fede ti ha aiutato a navigare una situazione finanziaria particolarmente difficile?
Uno dei momenti più difficili dal punto di vista finanziario risale alla mia adolescenza. Avevo circa 12 anni e vivevamo in un appartamento io, mia mamma e mio fratello. Eravamo in una fase di grande difficoltà economica.
Un giorno ci venne a trovare la nostra ex governante, con la quale ero praticamente cresciuta. Il suo arrivo mi riempì il cuore di gioia. Era lì per aiutarci a sistemare la casa e per prepararci qualcosa di buono da mangiare, proprio come ai vecchi tempi. Questo mi rendeva veramente felice, soprattutto perché qualcuno stava prendendosi cura di mia mamma.
Ho sempre ammirato mia mamma, una vera leonessa. Si è sempre mostrata forte di fronte a ogni situazione, così vedere qualcuno che l’aiutava in casa e la coccolava un po’, era motivo di grande felicità per me.
Tuttavia, la serata si è conclusa con un amaro colpo di scena. La nostra ex governante, prima di andarsene, ha rubato gli unici soldi che avevamo messo da parte per vivere. E’ stato un vero shock. Mai avrei immaginato un tale tradimento da parte sua. Oltre al senso di tradimento, c’era anche la questione economica da risolvere.
Ma in quei momenti di difficoltà, Dio non ci ha mai abbandonati. Ha dato la forza a mia mamma di gestire anche quella situazione. “In qualche modo ce la faremo”, ci ha detto per tranquillizzarci. E infatti, grazie all’aiuto di alcuni amici, siamo riusciti a superare quella situazione.
La mia fede è stata rafforzata in quel momento, vedendo come mia mamma gestiva la situazione. Mi ha trasmesso la forza della fede e del credere in qualcosa di più grande. È importante sottolineare che i soldi non cadono dal cielo. Bisogna rimboccarsi le maniche, assumersi le proprie responsabilità e puntare verso il risultato. Ma bisogna farlo con fede, con la convinzione che c’è qualcosa di più grande, che Lui è con noi. E Dio è sempre lì, con noi, per chi lo vuole accanto.
- Hai mai riscontrato sfide o incomprensioni quando hai cercato di integrare i tuoi valori cristiani nella gestione finanziaria?
Assolutamente sì. Inizialmente, sono cresciuta con la convinzione che il denaro fosse in qualche modo malefico o losco. Credevo che Dio avesse un’antipatia per il denaro e, di conseguenza, che chiunque fosse ricco fosse condannato per la prosperità economica che aveva nella sua vita.
Studiando la Bibbia, però, ho capito che la questione non è così semplice. Non è il denaro in sé ad essere problematico, ma piuttosto l’atteggiamento con cui lo si gestisce. Un esempio illuminante viene dal libro dei Proverbi (11:24): “C’è chi offre liberalmente e diventa più ricco, e c’è chi risparmia più del giusto e non fa che impoverire”. Da questo versetto ho capito che non è sbagliato né dare né risparmiare denaro. La questione fondamentale è COME offro e COME risparmio, cioè, l’atteggiamento che adotto nel farlo.
Il denaro è uno strumento necessario e dare per aiutare gli altri è fondamentale. Nel mio lavoro con “Imprenditore non sei solo”, ho imparato che senza denaro non potremmo dare supporto a coloro che sono in difficoltà. L’attenzione qui va al modo in cui si dona, con quale atteggiamento o disposizione.
Un altro versetto, Matteo 6:3-4, afferma: “Quando dunque fai l’elemosina, non far suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini. Ma quando tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la destra, affinché la tua elemosina sia fatta in segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa [palesemente]”.
Guadagnare e generare prosperità economica non sono, quindi, azioni sbagliate in sé. La questione fondamentale è dove si concentra l’attenzione della mia vita e come gestisco la ricchezza una volta ottenuta.
Nel mio percorso con OSM (Open source management), ho imparato che ogni costo va visto come un investimento. L’atteggiamento è fondamentale: fermarmi a riflettere sull’atteggiamento con cui sto gestendo il denaro mi aiuta a capire se mi sto comportando come una “socia” rispetto al Signore, oppure se sto agendo di testa mia.
Dio vuole la prosperità per i suoi figli, e il denaro è uno strumento che ci aiuta a raggiungerla. Nel gestire il denaro, credo che sia fondamentale avere un focus ben definito. Una volta che hai una visione chiara di ciò che Dio vuole per la tua vita, diventa più semplice fare scelte legate alla direzione in cui veicolare il denaro.
- Secondo te, quali sono i vantaggi di adottare un approccio basato sui valori cristiani nella gestione del denaro?
Adottare un approccio basato sui valori cristiani nella gestione del denaro offre vari vantaggi, il più significativo dei quali è che il denaro non diventa il focus principale della realizzazione personale. Piuttosto, il denaro dovrebbe fluire in funzione degli obiettivi che ci siamo prefissati, e non il contrario. Se il mio unico obiettivo diventa “fare soldi”, rischio di perdere di vista l’essenza della vita e tutto ciò che le ruota attorno.
Ho avuto l’opportunità di incontrare imprenditori che, pur avendo successo economico, si sentivano vuoti dentro. Nonostante avessero un buon profitto e uno stipendio considerevole, avevano problemi familiari, non riuscivano a godersi pienamente la loro famiglia e si sentivano infelici.
Un versetto che trovo particolarmente significativo in questo contesto è Matteo 6:24, che recita: “Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non potete servire Dio e Mammona”. Qui “Mammona” è un termine aramaico che significa ricchezza, qui personificata come una divinità.
Se il denaro diventa il focus principale della mia vita, diventa una sorta di tesoro, o dio, per me. Il versetto ci parla del concetto di “servire” un solo padrone. Nel dizionario Garzanti Linguistica, la parola “servire” è definita come “essere assoggettato, asservito completamente alla volontà altrui. Essere al servizio di qualcuno”. Questo significa prestare attenzione e essere sottomessi a qualcuno o qualcosa.
Il versetto ci dice che se “servo” il denaro, non posso “servire” Dio. Se decido di fare delle scelte importanti considerando il denaro come priorità, allora rinuncio alla guida del mio socio di maggioranza, Dio. In termini manageriali, si potrebbe dire che la società tra me e Dio si scioglierebbe.
- Come gestisci le decisioni di investimento e quali princìpi cristiani applichi in queste situazioni?
Ho avuto la fortuna di partecipare a un corso con Riccardo Mazzanti, un imprenditore di successo e sostenitore del progetto “Imprenditore non sei solo”, che mi ha insegnato molto. Una delle lezioni più importanti che ho imparato è che prima di fare qualsiasi tipo di investimento, è fondamentale imparare a risparmiare.
Il concetto di risparmio è saggiamente espresso in Proverbi 21:20, che dice: “In casa del saggio ci sono tesori preziosi e olio, ma l’uomo stolto dà fondo a tutto”. Questa saggezza è evidente anche nell’Antico Testamento, nella storia di Giuseppe e i suoi fratelli. Dopo molte avversità, Giuseppe ha avuto l’opportunità di utilizzare il suo dono per interpretare i sogni del Faraone. Questo ha portato il Faraone a ordinare ai suoi servitori di conservare cibo in previsione di un periodo di carestia (Genesi 41:34-35).
Prima di tutto, quindi, è importante imparare a creare una riserva economica, che può poi essere utilizzata per investimenti futuri.
Investire denaro richiede quindi attenzione e studio.
Come affermato in Proverbi 21:5, “I disegni dell’uomo diligente conducono sicuramente all’abbondanza, ma chi troppo si affretta non fa che cadere nella miseria”. Questo principio ci ricorda l’importanza di un approccio ponderato e consapevole nella gestione del denaro.
- Quali consigli daresti ad altri imprenditori che vogliono integrare i loro valori cristiani nella gestione del denaro?
Il mio primo consiglio è di non cadere nell’errore di pensare che Dio disapprovi il denaro e quindi allontanarsi. Credo che Dio voglia utilizzare le tue abilità e i tuoi talenti per farti essere uno strumento al servizio di più persone.
È importante ricordare che Dio ha il controllo di tutto e che il tuo compito è dare il 100% per portare a compimento la Sua opera. Forse in questo momento ha scelto di farti essere parte di questa impresa, progetto o lavoro. Onora ciò che stai facendo per Lui adesso. Sii il migliore in quello che fai e amministra con saggezza ciò che Dio ti sta dando in questo momento.
Analizza attentamente ogni entrate e uscita. Ricorda che Dio desidera darti prosperità, ma per farlo devi affidarti a Lui. E non aspettare di trovarti in difficoltà per cercarlo, fallo prima.
Dio desidera donare abbondantemente, ma devi essere pronto a ricevere. Se in questo momento dovessi ricevere una somma di denaro significativa, saresti in grado di gestirla secondo i piani di Dio per la tua vita?
Un versetto dei Proverbi (23:4-5) dice: “Non ti affannare per diventare ricco; smetti di applicarvi la tua intelligenza. Vuoi fissare lo sguardo su ciò che scompare? Poiché la ricchezza si fa delle ali, come l’aquila che vola verso il cielo.” Ricordati che le cose materiali oggi ci sono, domani potrebbero non esserci. L’essenza di ciò che c’è nel tuo cuore, invece, resta.
Leggendo la Bibbia ho imparato l’importanza di dare, guadagnare, risparmiare, non indebitarsi ed investire; il tutto mettendo sempre al primo posto i piani del mio Socio, ovvero Dio.