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Dove investire nell’ultima parte del 2023 e nel 2024

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Siamo entrati nella seconda metà dell’anno e, man mano che passano i mesi, gli individui si domandano dove si dovrebbe investire nell’anno nuovo e quali potrebbero essere i nuovi scenari che si manifesteranno.

Nessuno di noi possiede la bacchetta magica ma nella nebbia che riguarda il futuro dal nostro punto di vista si possono comunque riconoscere alcune forme: 

1. NON LASCIARE LA LIQUIDITÀ CHE HAI SUI CONTI A PERDERE VALORE.

In un contesto di inflazione tutto sommato più elevato rispetto alla media è opportuno non lasciare ferma la liquidità sui conti correnti (leggi l’articolo “Come far fruttare la liquidità “parcheggiata” sui conti correnti aziendali) Se potresti averne bisogno a breve sarebbe sbagliato investirla in strumenti speculativi o poco liquidi tipo azioni, crypto, oro, obbligazioni con scadenze lunghe, ecc…. ma, come abbiamo trattato anche in altri articoli, si potrebbe vincolarla con la propria banca ottenendo rendimenti che sono intorni all’1,5-2% oppure, ancora meglio, investirla in BOT a sei o nove mesi con un rendimento del 3-3.5% netto.


2. SE I TASSI SI FERMANO TORNERANNO AD ESSERCI OPPORTUNITA’ NELLE OBBLIGAZIONI.

Le Banche Centrali dovranno fermare la crescita dei tassi di interesse per non spaccare completamente l’economia. Questo renderà di nuovo appetibili i bond e le obbligazioni. Pian piano il sottoscritto ne sta accumulando assicurandosi di mantenersi su titoli con rating BBB o, al massimo BB. I titoli sotto BB, come abbiamo già detto diverse volte, rappresentano “l’oro degli stolti” nel senso che i rendimenti elevati che offrono spesso sono compensati da percentuali di default più elevate.

Riteniamo che un 40% del proprio portafoglio in Bond possa dare discrete soddisfazioni, sia per la cedola che si riceve, che per l’apprezzamento che ci aspettiamo di questi strumenti.

Se vuoi saperne di più sulle obbligazioni leggi l’articolo “Costruire entrate passive con le obbligazioni”

3. L’ORO SI APPREZZERÀ PER COMPENSARE IL GRANDE AMMONTARE DI DENARO MESSO IN CIRCOLO DALLE BANCHE CENTRALI.

Anche se con i dovuti ritardi e alti e bassi, è oltre 2000 anni che il metallo giallo mantiene il suo valore sui mercati. Le Banche Centrali continuano a stampare denaro. Riteniamo quindi decisamente probabile che questa categoria di investimento possa apprezzarsi. Chi è addentro al mondo degli investimenti sa che si dice da più parti che alcuni grandi fondi di investimento, così come alcune banche centrali, speculino per non fare esplodere il prezzo dell’oro. Sono ormai mesi che si va ripetendo che l’oro è prossimo ad esplodere.

Noi aspettiamo pazienti sapendo che il metallo giallo nei secoli non ha mai deluso. Per chi voglia cogliere le opportunità legate ad una possibile crescita dell’oro riteniamo più pratico investire in un fondo che replichi il suo andamento di mercato tipo SPDR GOLD TRUST ISIN US78463V1070 o, al limite, FRANCO NEVADA (ISIN CA3518581051), una società canadese che detiene royalties e flussi di cassa legati a investimenti in miniere aurifere.

Se vuoi approfondire leggi anche l’articolo “Investire nell’oro”

4. LE AZIENDE CHE HANNO FATTO GRANDI INVESTIMENTI IN TECNOLOGIA DOVREBBERO RACCOGLIERE I FRUTTI LEGATI ALL’ESPLOSIONE DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE.

Fermo restando che oggi come oggi c’è molto hype intorno a questo mondo crediamo che l’intelligenza artificiale continuerà a crescere e potrebbe rivoluzionare alcuni settori. Alcuni dei potenziali vincitori di questa battaglia potrebbero essere Microsoft (che di fatto controlla Chat Gpt), Nvidia (che produce chips) e Tesla che, non appena sarà in grado di lanciare la guida automatica su larga scala potrebbe diventare il winner assoluto nell’automotive, per non dimenticarsi poi del Cyber Truck che arriverà sul mercato entro massimo un paio d’anni.

Altri settori che diventeranno interessanti in quanto stanno ricevendo numerosi investimenti sono l’esplorazione e il turismo spaziale (Virgin Galactic – oggi titolo decisamente speculativo in quanto la società perde molti soldi – Blue Origin di Jeff Bezos e Space X di Musk, entrambe non ancora quotate), il settore farmaceutico dove sono piovuti letteralmente decine di miliardi di investimenti, e potrebbe portare grandi soddisfazioni negli anni a venire a seguito del lancio di nuovi farmaci blockbuster e alle necessità legate all’invecchiamento della popolazione.

Strumenti per esporsi a questi settori potrebbero essere iShares Healthcare Innovation UCITS ETF (che investe sulle aziende USA del settore) e Amundi ETF MSCI Europe Healthcare UCITS che investe sui colossi europei dell’healthcare.

5. SEMPRE UN OCCHIO POSITIVO SULL’IMMOBILIARE:

Anche se ha sperimentato una buona crescita negli ultimi quattro anni continuiamo a ritenere l’immobiliare un bene rifugio che non dovrebbe mancare nel portafoglio di un bravo investitore.

Si parla ovviamente di investimenti nel residenziale in città universitarie o che stiano riscontrando un aumento della popolazione. Questo in controtendenza rispetto ai centri minori della periferia che, nella nostra visione delle cose, continueranno a sperimentare un trend statico o addirittura ribassista.

Un continuo aumento dei tassi d’interesse potrebbe raffreddare le nostre prospettive di crescita di questo settore in quanto il prezzo di acquisto di un immobile diventerebbe proibitivo per la maggior parte delle famiglie. Dovesse essere quello il caso si creerebbero comunque delle opportunità di entrata nel mercato a buoni prezzi che potrebbero essere sfruttate in un’ottica di acquisto a lungo termine.

Crediamo che ogni imprenditore o imprenditrice dovrebbe nel tempo costruirsi un piccolo patrimonio immobiliare come parte del suo fondo pensione.  

6. IN MEZZO ALLA GUERRA DELLE CRYPTO SI AVVICINA L’HALVING DEL BITCOIN.

Le crypto, come si è detto più volte sul nostro blog, stanno attraversando la battaglia più dura: i regolatori che cercano di spegnerle, mentre i libertari che sostengono e promuovono un nuovo ordine basato sulla finanza decentralizzata e sul Bitcoin come riserva di valore. Nei prossimi diciotto mesi la battaglia si farà più intensa ma ci aspettiamo che, anche con l’approssimarsi dell’halving (un evento che riduce della metà le ricompense per i minatori del Bitcoin rendendo di fatto più costoso e difficile produrre dei nuovi token), previsto per aprile 2024, ci sarà un rally prima di questa crypto e, in seguito, di tutte le altre. Questo potrebbe essere un rally temporaneo spinto da chi nel 2020, a seguito dell’halving, ha visto il boom delle quotazioni.

Potrebbe esserci una situazione dove da gennaio ad aprile c’è un rally, seguito da forti vendite, oppure una situazione dove il rally continua e ci riporta a nuovi record.  È difficile fare previsioni esatte anche se il sottoscritto prevede da qui a un anno quotazioni superiori per la moneta. Per quel che concerne Ethereum, invece, questa crypto è ancora bloccata nei problemi di scaling e di costo delle transazioni (all’aumentare delle transazioni, le lacune del software fanno sì che il prezzo delle stesse vada alle stelle). Non solo: la Sec (una sorta di Consob americana) potrebbe classificare ETH come una security rendendo più difficile la sua compravendita.

Personalmente rimango più positivo che negativo anche su Ethereum ma prevedo una crescita inferiore rispetto a quella potenziale del Bitcoin. Anche se potrebbero nascondere delle opportunità rimango abbastanza scettico su tutto il resto delle crypto soprattutto perché i loro rendimenti sono più adatti a un giocatore d’azzardo che non a qualcuno che investe per il lungo termine.

Attenzione che le crypto, inclusive di Bitcoin ed Ethereum, sono strumenti particolarmente speculativi e gli attacchi cui sono sottoposte Binance e Coinbase potrebbero generare stravolgimenti importanti del mercato. Muoversi con grande circospezione e rimanendo informati di quello che succede.

Sull’argomento leggi anche:

“Cripto monete: regole auree per investire in un settore con grosse opportunità ma ad alto rischio”

La guerra dell’establishment contro le crypto: quale il loro futuro?

7. L’IT CONTINUERA’ A CRESCERE:

In generale vediamo che nei prossimi anni tutte le aziende dovranno aumentare i propri investimenti in Information Technology in quanto il software entrerà sempre più a far parte delle nostre vite. Guardo quindi con attenzione a tutte le aziende che si occupano di software, di informatizzazione dei processi e di sicurezza informatica o dei dati. Le aziende cercheranno sviluppatori, CTO, persone incaricate dei processi IT e investire in questi settori diventerà obbligatorio per continuare a rimanere competitivi sui mercati.

8. INDIA, ASIA E PAESI DEI BRICS:

A livello di Paesi il sottoscritto rimane bullish sull’India, un Paese giovane con ottime potenzialità di sviluppo (Investo sull’India con un ETF Amundi IS MSCI INDIA UCITS ETF EUR ISIN LU1681043086), su alcuni Paesi dei Brics, come il Brasile e, quest’ultimo molto più speculativo, ultimamente vedo prospettive più rosee anche per l’Argentina. Questa, di fatto, si trova ancora sull’orlo della bancarotta ma le prossime elezioni presidenziali, a ottobre del 2023, dovrebbero eleggere un conservatore e mi aspetto che i mercati che guardino a una possibile ripresa di questo Paese. Sono esposto sull’Argentina con titoli del debito pubblico, estremamente speculativi e inadatti a investitori non sofisticati, e con posizioni su YPF, che è l’azienda statale del petrolio.  

In mezzo a tutte queste previsioni due scenari rimangono come una sorta di spada di Damocle su tutti i mercati:

a) L’andamento della guerra con la Russia, che, se si espandesse, cambierebbe letteralmente TUTTE le carte in gioco e invaliderebbe ognuna di queste previsioni escludendo quella relativa all’oro e,

b) un’eventuale esplosione della bolla del debito pubblico dei Paesi Occidentali. L’appuntamento con quest’ultima è costantemente ri-inviato dai nostri politici ma prima o poi, e ci si aspetta che sia “poi”, ci troveremo a doverci fare i conti.

Disclaimer: le previsioni e le informazioni fornite in questo articolo rappresentano unicamente le idee personali e le posizioni sui mercati dell’autore e non dovrebbero essere utilizzate per compiere operazioni finanziarie. Ognuno dovrebbe approfondire la conoscenza dei mercati finanziari e dei titoli menzionati prima di effettuare un investimento di qualsiasi tipo.   

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Paolo Ruggeri

Paolo A. Ruggeri è un imprenditore che gestisce numerose aziende in diversi paesi nel mondo. Socio fondatore di OSM, società Italiana di consulenza che aiuta gli imprenditori a comunicare con i dipendenti, a far crescere il loro business e ritrovare la motivazione in azienda, con più di quindici sedi distribuite in Europa, Stati Uniti, Canada, Russia e Medio Oriente. Inoltre, dirige o possiede partecipazioni in aziende in svariati altri settori intorno al mondo, dall'immobiliare all'Editoria, dalla consulenza per l'internazionalizzazione d'impresa al marketing e alla ristorazione.

One thought on “Dove investire nell’ultima parte del 2023 e nel 2024”

  1. Grazie per aver condiviso la tua esperienza e il tuo punto di vista Paolo. Sempre interessante e arricchente.

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