
Aiutare i figli ad avere successo spesso significa dare loro supporto costante e credere fortemente nelle loro capacità.
Questa è la realtà in cui Giorgia Cervellin ha mosso i suoi primi passi nel mondo imprenditoriale. Cresciuta sotto le ali protettive di due figure di spicco del panorama imprenditoriale italiano, Giorgia ha non solo ereditato l’etica del lavoro, ma anche quella determinazione e visione strategica che contraddistinguono i suoi genitori. Ivan Cervellin, con la sua Flor de Pacifico, ha rivoluzionato il concetto di investimento immobiliare in Costa Rica. Parallelamente, Sonia Canal, attraverso Partner d’impresa, ha creato una solida rete di professionisti legali e fiscali, essenziale per supportare le imprese italiane. Forte di questa eredità, Giorgia ha co-fondato SOGI Gestioni, emergendo come figura di riferimento nel settore degli affitti brevi.
In questo diario, vogliamo condividere come i genitori di Giorgia Cervellin, due imprenditori di grande successo, l’abbiano ispirata e guidata lungo il percorso.
- Giorgia, quali sono state le lezioni più importanti che hai appreso dai tuoi genitori?
Sin da piccola, ho respirato l’aria dell’imprenditorialità.
I miei genitori, con la loro esperienza nella costruzione e vendita immobiliare, ci hanno sempre immerso, a me e a mia sorella, in questo mondo, insegnandoci l’importanza del valore del lavoro e della responsabilità.
Un aneddoto che mi viene sempre in mente è il modo in cui ci è stata insegnata la gestione del denaro fin da giovani. Non ricevevamo semplicemente una paghetta; dovevamo guadagnarcela. Ricordo ancora che sparecchiavo il tavolo per guadagnare qualcosa, era un modo per insegnarci l’etica del lavoro e il valore del denaro.
All’età di 13 anni, quando ho espresso il desiderio di avere un motorino, la risposta non è stata un semplice sì o no. Mi è stato detto: “Certo! Trova un lavoro e compralo”. Questo approccio mi ha insegnato l’importanza dell’indipendenza e della dedizione.
La scelta della scuola superiore è stata un altro momento cruciale. Sebbene avessi una passione per l’arte, i miei genitori mi hanno fatto riflettere sul mio futuro, sul fatto che non amavo particolarmente studiare e sul come avrei gestito un percorso universitario dopo il liceo artistico. Alla fine, su loro suggerimento, ho scelto un istituto tecnico e mi sono diplomata come geometra.
Anche in quel caso mi hanno spronata a trovare la mia strada e, in un periodo in cui trovare lavoro non era facile, mi hanno appoggiato nella decisione di trasferirmi a Londra a soli 20 anni.
- Come l’appoggio e la guida dei tuoi genitori ti hanno sostenuto durante la tua esperienza lavorativa nel Regno Unito?
Anche se sono stata lì solo per un anno, l’approccio al lavoro e alla vita che mi avevano insegnato ha influenzato profondamente il mio percorso.
Grazie alla mentalità imprenditoriale e all’etica del lavoro che avevo assimilato da loro, non ho mai sentito il bisogno di chiedere aiuto finanziario durante il mio soggiorno a Londra. Se avevo bisogno di più soldi, sapevo che dovevo semplicemente lavorare di più. Questa mentalità di autosufficienza e responsabilità mi ha permesso di affrontare le sfide con determinazione.
Tornata in Italia, è stato nel 2015 che la mia vita ha preso una svolta decisiva. Mia madre aveva tre appartamenti che gestiva con gli affitti brevi. Quando il suo impegno in OSM è cresciuto, non riusciva più a dedicare tempo a questa attività. Così ha chiesto a me e a mia sorella se avessimo voglia di occuparcene noi ed io ho accettato.
Ciò che era iniziato come una soluzione temporanea per aiutare mia madre si è trasformato rapidamente in una nuova avventura imprenditoriale. Sentivo che c’era un potenziale immenso nel mondo degli affitti brevi, e avevo la visione e la determinazione di sfruttarlo al massimo.
Da quel momento, la mia carriera ha avuto un’accelerazione incredibile. Da quei tre appartamenti iniziali, oggi SOGI Gestione si occupa dell’amministrazione di oltre 250 appartamenti nel nord e nel centro Italia. Questa crescita esponenziale non sarebbe stata possibile senza le lezioni che ho appreso dai miei genitori e senza la loro guida e sostegno incessanti.
- In una recente intervista con Elisabetta Comite Fare un “sandwich” all’adolescente, il miglior modo di correggere un figlio se sbaglia, abbiamo toccato il delicato argomento delle aspettative delle persone esterne alla famiglia. Ti è capitato di provare la pressione del pensiero “Le persone si aspettano che io sia forte come i miei genitori” e, se sì, come l’hai gestita?
Effettivamente, quella pressione esterna e l’aspettativa di dover essere forte o di dover rispecchiare la reputazione e il successo dei miei genitori l’ho sentita, ma in un modo diverso.
È vero che i miei genitori non mi hanno mai messo pressione per ottenere voti eccellenti a scuola. Tuttavia, ricordo vividamente la pressione, soprattutto da parte di mio padre, riguardo al golf. Già a 10 anni ero immersa in quel mondo e mio padre aveva grandi aspettative per me in quel campo. Mi spronava non tanto per il successo in sé, ma per vivere quella esperienza a fondo, per apprenderne le lezioni di vita e disciplina.
Tuttavia, la principale fonte di pressione proveniva dall’esterno, dalla comunità. Sono cresciuta a Vittorio Veneto, una città di 30.000 abitanti dove praticamente tutti si conoscono. Ero spesso etichettata come “la figlia di”. Quando l’azienda di famiglia ha avuto problemi e poi è fallita, l’etichetta è diventata ancora più pesante.
In termini di relazioni personali, i miei genitori hanno sempre mostrato una fiducia incredibile in me e in mia sorella. Nonostante avessimo avuto fidanzati che magari potevano non approvare completamente, si sono sempre fidati del nostro giudizio e non hanno mai fatto commenti negativi. Questa fiducia ha permesso alle nostre relazioni attuali di fiorire, e oggi i nostri compagni sono diventati come figli maschi per loro.
- Da figlia e beneficiaria diretta del sostegno dei tuoi genitori, quale consiglio ritieni fondamentale offrire ad altri genitori che desiderano aiutare i figli ad avere successo?
Il consiglio più prezioso che posso offrire agli altri genitori è questo: non considerate vostro figlio come una mera estensione di voi stessi. Ogni individuo ha il suo unico percorso da percorrere, e le sue personali aspirazioni e sogni. È essenziale riconoscere e rispettare queste individualità.
La vera sfida, e forse il compito più bello di un genitore, è conoscere veramente i propri figli.
Questo significa supportarli in ogni fase della loro vita, ma non significa proteggerli costantemente da ogni difficoltà. È importante non mantenere sempre i figli in una “zona di comfort”. Se tutto è sempre facile, il primo vero ostacolo potrebbe sconvolgerli. E come si dice dalle mie parti, “prima o poi arriva quello del formaggio”, quell’inesorabile momento o esperienza che potrebbe ferirli. Ma se un figlio può affrontare questi momenti con consapevolezza e resilienza, è spesso grazie all’armatura fornita dai genitori.
Nel mio caso, la fiducia che i miei genitori hanno riposto in me e in mia sorella è stata fondamentale. Questa fiducia ha rafforzato ulteriormente il nostro legame e la nostra capacità di prendere decisioni sagge.
Sono profondamente grata per tutto ciò che i miei genitori hanno fatto per me. Ora che ho un bambino piccolo, il desiderio di mio marito e mio è di poter offrire a nostro figlio anche solo un quarto di quello che i miei genitori hanno fatto per me. E se riusciremo in questo intento, saprò che stiamo andando nella giusta direzione.
La storia di Giorgia non è solo una testimonianza dell’importanza del sostegno familiare nella crescita di un giovane imprenditore. È una narrazione che ci ricorda quanto le radici, le tradizioni e gli insegnamenti che portiamo con noi possano plasmare il nostro futuro. Mentre i successi di Giorgia sono frutto del suo impegno, della sua passione e della sua tenacia, sono anche un omaggio all’inesauribile sostegno dei suoi genitori, i quali le hanno impartito non solo le competenze professionali, ma anche i valori e la determinazione.
In ogni successo di Giorgia, in ogni decisione presa, in ogni ostacolo superato, risuonano le eco delle lezioni dei suoi genitori. E mentre lei guarda al futuro, con l’ambizione di creare per suo figlio qualcosa di simile a quello che ha ricevuto, ci offre un promemoria toccante: al centro di ogni grande impresa, c’è sempre un cuore e una storia. E sono queste storie, piene di amore, lotta e passione, che realmente definiscono il successo.