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Chi è suo marito? Non farti fermare dai pregiudizi

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“Chi è suo marito?”

“Come prego?” 

“Sì insomma, chi è che le ha comprato l’ambulatorio?” 

Siamo nel 2023, ma questo è il genere di domande che ad alcune persone viene ancora in mente di fare a una donna di successo. A una donna imprenditrice, madre e medico. 

Laura Mazzotta è un medico estetico che ha avviato negli anni un poliambulatorio nel centro di Ferrara, dirige una squadra di professionisti che si occupano della cura, del benessere e della bellezza di centinaia di persone. Dopo anni di studio, gavetta ed esperimenti imprenditoriali, Laura ha creato un’ equipe d’eccellenza, con la quale condivide un’importante missione: creare equilibrio e armonia nei corpi per risvegliare autostima, sicurezza e accettazione nelle menti. 

Laura ha sacrificato tanto di sé stessa per arrivare a essere la donna che è oggi. Ha rischiato, ha investito tempo, denaro ed energie per conquistare la sua indipendenza e la sua libertà. Una volta terminato il suo percorso universitario, si è specializzata in qualcosa che all’epoca non era nemmeno considerata una branca della medicina, la medicina estetica. Ebbe l’intuizione di approfondire una disciplina totalmente nuova che però, nel profondo del suo cuore, sapeva sarebbe diventata determinante in futuro. E aveva ragione. 

Penserai che a farle quella domanda sia stato un uomo, o una persona che non ha idea di che cosa significhi provare sulla propria pelle l’umiliazione di essere giudicati per il proprio sesso o per il proprio aspetto, anziché per il proprio valore. E invece no, a farle quella domanda fu un’altra donna, un architetto, che in quel momento coordinava i lavori per l’organizzazione di un’ importante manifestazione cittadina di cui Laura faceva da sponsor. 

Quando Laura mi raccontò l’episodio, stavo quasi per cadere dalla sedia. Avevo gli occhi fuori dalla testa, la rabbia ribolliva nelle mie vene e da grande impulsiva quale sono, il mio cervello iniziò a elaborare parole di disappunto non propriamente bon ton. Quei pensieri si sarebbero tramutati di lì a poco in una qualche imprecazione, ma Laura non mi diede il tempo. Lei, a differenza mia, era tranquilla, pacifica, serafica. Eppure anche a lei queste cose fanno molto male, ma nel tempo ha imparato a farci i conti, ha imparato ad affrontarle nel migliore dei modi, sorridendo e divulgando la sua missione. 

Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza.

Socrate

Fin dall’inizio della sua carriera, Laura ha fatto i conti con il pregiudizio. Quando faceva le sue prime sostituzioni in ospedale, a differenza dei suoi colleghi uomini che erano da tutti riconosciuti e chiamati “dottore”, Laura era solo una “signorina”. Quando aprì il suo primo ambulatorio, alcuni pazienti, nonostante la conoscessero bene, davano molto più credito al tecnico (uomo) che impostava i suoi macchinari che non a lei. Era a lui che facevano le domande, era a lui che si rivolgevano dandogli del “lei”. Nonostante il duro lavoro, per diverso tempo Laura è stata invisibile, tutt’al più una bella ragazza. Ma Laura è sempre stata coraggiosa, lei sapeva che un giorno avrebbe tagliato il suo traguardo, sapeva che un giorno, al contrario di molti altri, si sarebbe guardata allo specchio fiera, orgogliosa e felice del suo lavoro. 

“Come hai fatto Laura a non rispondere male a quella donna? Come sei riuscita a non andare in escandescenza?”

“Arrabbiarsi per certe cose è controproducente. Ogni volta che lo fai, non fai altro che dare ragione al tuo interlocutore. Non fai altro che mostrargli la tua insicurezza. E invece no. Io, te, così come moltissime altre donne abbiamo una forza illimitata, noi abbiamo un enorme potere, quello di scalfire con uno sguardo, con i nostri modi e le nostre azioni, millenni di pregiudizi e false credenze. Se io mi fossi arrabbiata, non avrei mai potuto trasformare quella donna in una mia alleata. Ho deciso di sorriderle e risponderle in modo ironico affinché pensasse non tanto ai miei meriti, ma affinché capisse che anche lei, da sola, avrebbe potuto realizzare ogni suo obiettivo se solo ci avesse creduto davvero”.

Abbiamo un grande compito noi donne, noi uomini, noi esseri umani, che è quello di costruire un mondo in cui ad emergere siano le persone, i loro talenti e i loro sogni più nascosti. Sono certa che come Laura, anche tu sia stato il bersaglio di innumerevoli critiche, e se ti è capitato anche solo una volta nella vita, sai bene quanto una parola sbagliata possa distruggere in un attimo anni di sacrifici e speranze. Dalla resilienza emotiva di donne come Laura oggi possiamo solo che imparare, affinché nessuno dei nostri bambini e dei nostri ragazzi rinunci mai, per nessun motivo, a liberare il proprio vero potenziale. 

Oggi le donne sono così fondamentali nei ruoli chiave di un’azienda, proprio per la loro capacità di vivere ed elaborare a fondo le proprie emozioni e quelle degli altri. Non è un caso che lo stile di leadership più richiesto dalle nuove generazioni nell’ “era del cuore” abbia a che fare con la capacità di reagire in modo positivo, avvolgente, tollerante ma al contempo fermo e deciso di fronte ai tanto schiaffi dell’ignoranza e del cinismo. 

Dove c’è amore e ispirazione non credo che si possa sbagliare

Ella Fitzgerald

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Claudia Bosi

Editor e Ghost Writer per Engage Editore. Dopo anni di studi di Filosofia sono approdata nel mondo del lavoro e sono riuscita a fare di un dono la mia professione, grazie al contributo di persone illuminate capaci di vedere oltre un semplice curriculum. Io amo le storie delle persone, indago fra sogni ed esperienze vissute. Penso che la scrittura e la lettura siano armi potentissime che l'essere umano ha a disposizione. Le cose essenziali per crescere, comunicare, apprendere e ricordare. In quest'arte c'è la vita e il senso di ogni grande sviluppo e scoperta, è lo specchio dell'anima che riflette l'umanità tutta. Con le parole scritte si rivoluziona il mondo, ci si apre agli altri, si scopre qualcosa di sé, si lascia una traccia indelebile da qui all'eternità.

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Il Sottile Equilibrio Della Bellezza: Come La Medicina Estetica Ricerca Il Tuo Benessere nell’Imperfezione
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Il Sottile Equilibrio Della Bellezza: Come La Medicina Estetica Ricerca Il Tuo Benessere nell’Imperfezione

Un uomo non impara a comprendere nulla a meno che non la ami. (Johann Wolfgang Goethe)

Tutto passa sempre dall’amore, nei nostri confronti e nei confronti degli altri, e dall’uso che ne facciamo. Se vuoi comprendere la tua persona, se vuoi capirla, migliorarla, se vuoi regalarti una nuova bellezza, devi sempre prima cercare l’amore, quello per te stesso.

Ma cosa significa realmente la parola bellezza? Libertà, prigione, rinascita, preoccupazione, estetica, interiorità, bisogno, obbligo.

La bellezza è intorno a noi, nelle piccole e nelle grandi cose.

Inizia così il libro di Laura Mazzotta intitolato Il Sottile Equilibrio della Bellezza, Come La Medicina Estetica Ricerca Il Tuo Benessere nell’Imperfezione.

La bellezza è un concetto molto delicato, che passa dal bisogno o da una richiesta inconscia di cambiamento da parte della società, che può rendere conflittuale il rapporto con il proprio corpo. Potrebbe venire da pensare che il bisogno di bellezza sia spesso mosso da un banale capriccio, che prende forza solamente dal volersi sentire “belli” dinanzi al mondo, per puro narcisismo, ma molto spesso non è così, o meglio non è SOLO così…

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Leadership Femminile: la sottile differenza tra solitudine e isolamento 
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Quante volte ti è capitato di sentirti sola? Di sentirti incompresa?
Quante volte ti è capitato di sentirti nell’impossibilità di comunicare alle persone attorno a te ciò che provavi davvero?

Tra le responsabilità trasversali, ordinarie e straordinarie, di una donna sembra non esserci sempre il tempo di esternare le proprie emozioni e i propri pensieri in modo trasparente e istantaneo. La forza delle donne che al contempo ricoprono il ruolo di lavoratrici, madri e mogli nasconde, infatti, un peso esistenziale che spesso le mette al muro nei momenti di fragilità e fatica.

Quasi come se non potessero mai mollare neanche di un centimetro, molte donne sentono di non aver il permesso di prendersi una pausa, di mostrarsi vulnerabili, di togliersi di dosso quell’armatura che quotidianamente le veste di una potenza strabiliante.

Proprio come tutti coloro che ricoprono ruoli di leadership, dunque di cura e grande responsabilità nei confronti di molte altre persone, le donne vivono per natura e cultura quella sensazione di DOVER ESSERE sempre al top della loro forma. Fisica, mentale ed energetica.

Un leader è infatti una guida, un modello per gli altri, un esempio da ammirare e seguire. Come può lasciar scorgere le sue debolezze nei confronti di coloro che dovrebbe aiutare?
A chi può rivolgere nei momenti di fragilità? Non peccherebbe forse di incoerenza se lasciasse trasparire la sua fatica o i suoi dubbi? Non perderebbe forse di leadership quel leader che mostrasse al mondo la sua vulnerabilità?

Queste domande portano a considerare un tema sviscerato in lungo e in largo in fatto di leadership: la solitudine. Una condizione che sembra essere inevitabile per tutti coloro che hanno deciso di essere a capo di un gruppo di persone. Per tutti quelli che hanno deciso di prendersi la responsabilità del cambiamento e del miglioramento della vita di molti altri individui.

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Maternità & Management: il vero segreto della delega è imparare a chiedere aiuto
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Maternità & Management: il vero segreto della delega è imparare a chiedere aiuto. 

Sarò in grado di fare la madre? 

Riuscirò a portare risultati nel mio lavoro, nonostante i figli? 

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Sarò mai una buona madre? 

… Forse meglio prendersi  una pausa. Probabilmente è arrivato il momento per me di ritirarmi per un po’. Del resto sono contenta dei risultati che ho ottenuto fino ad ora, adesso è il momento di concentrarsi su altro: devo fare la mamma!

Questi pensieri sono all’ordine del giorno per tante donne manager o imprenditrice. Una carriera fatta di traguardi e successi e una mente brillante e sempre in moto, a un certo punto è come se si scontrassero con lentezza di un corpo che ha bisogno di ossigeno. Un corpo che è cambiato, che ha dato vita a nuova vita. 

Inizialmente quel corpo non ci piace, lo viviamo come un freno. Siamo troppo abituate ad andare veloce, troppo abituate a giudicarci:

devi essere perfetta, devi essere lucida, devi essere entusiasta, devi essere produttiva, devi essere focalizzata, devi essere determinata…

viene l’ansia solo a pensarci vero?!

Ma in fondo è questo quello che si dicono spesso le donne e le imprenditrici donne. E se dirsi tutto questo già comporta stress e sovraccarico di norma, quando si diventa madri la cosa può diventare una prigione terribilmente pericolosa.

Ho parlato di tutto questo con Claudia Marino, Direttrice Tecnica di OSM Medical. Claudia è una manger straordinaria che mette tutta se stessa in ciò che fa. È inoltre la mamma di due bambini meravigliosi, Roberto Elia, di due anni e mezzo e Francesco Giulio di sei mesi.  

Claudia da sempre è stata in azienda l’esempio vivente del “sì può fare”, da quando è diventata mamma lo è ancora di più! Con due bambini così piccoli, Claudia nonostante ci abbia pensato qualche volta, non ha mai mollato il suo lavoro, non ha mai pensato di rinunciare a realizzare i suoi sogni ed essere una donna, una madre, una compagna e una professionista… FELICE e ORGOGLIOSA di sé. 

In questo articolo le ho chiesto di svelarci alcuni dei suoi segreti… 

Ecco di seguito i suoi 5 consigli per essere una mamma manager di successo!

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